Inizia oggi la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, per otto giorni, tutte le Chiese cristiane si riuniranno in preghiera per realizzare quanto detto da Gesù: «Che tutti siano uno». Il tema scelto per quest’anno è la domanda che Gesù fa alla samaritana: “Dammi un po’ da bere” con le meditazioni realizzate dalle comunità cristiane del Brasile.
Mansueto Bianchi, presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo ha affermato che “il senso del tema è la necessità che le nostre Chiese hanno di donarsi reciprocamente le loro specificità. La differenza tra i diversi percorsi ecclesiali, le diverse sottolineature, possono diventare contenuto e occasione di dialogo reciproco, attraverso il quale ciascuna Chiesa dona all’altra la propria acqua, cioè la propria ricchezza”. “Il dialogo con le altre Chiese cristiane è entrato, con l’elezione di Papa Francesco, in una stagione nuova. Ci sono due punte del dialogo che erano molto avanzate: la punta, per così dire, dell’ecumenismo spirituale, come fraternità in atto nelle relazioni tra le Chiese e nelle relazioni tra le persone; l’altra punta avanzata era quella del dialogo teologico”.
“Infine – ha proseguito Mons. Bianchi – il dialogo ecumenico come elemento di promozione di civiltà e civiltà vuol dire pace, vuol dire un nuovo sistema economico, vuol dire nuovi stili e nuovi contenuti di relazioni tra i popoli, tra i Paesi. Il dialogo ecumenico è veramente un punto forte di pace, diventa uno scendere della pace di Dio dentro l’umanità, ma diventa anche un crescere, un maturare della razionalità delle persone, della coscienza delle persone su questo valore”.
Sono tantissimi e in ogni città gli eventi in programma: veglie di preghiera, scambi di pulpito, conferenze, concerti, rappresentazioni teatrali, incontri per bambini e per giovani.