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Ecco la legge che fa paura ai cristiani

Non si placano le polemiche attorno alla proposta di legge in esame nel Parlamento bulgaro che pone delle rilevanti restrizioni alle minoranze religiose.

Cosa prevede la norma

In base al provvedimento in discussioneĀ si prevede cheĀ i sacerdoti e i predicatoriĀ stranieri debbano registrarsi per non incorrere in sanzioni. La modifica sulla normativa, giĆ  approvata in prima battuta dal Parlamento bulgaro, allarga a dismisura i poteri della Direzione per i culti che dovrĆ  concedere il nulla osta per le donazioni dall'estero e potrĆ  controllare tutte le entrate delle varie confessioni. Addirittura, se un sacerdote dovrĆ  trattenersi per qualche giorno in Bulgaria e durante questo periodo vorrĆ  svolgere funzioni religiose, avrĆ  bisogno necessariamente di un permesso statale.

Le proteste

l'iter legislativo sta procedendo nonostante l'opposizione di tutte le confessioni religiose del Paese, compresa quella della Chiesa ortodossa nazionale e della comunitĆ  islamica. L'entrata in vigore di questa legge, presentata come un tentativo di arginare le ali piĆ¹ radicaliĀ dei gruppi religiosi, rischia di penalizzare nettamente anche la comunitĆ  cattolica perchĆØ la maggior parte dei suoi sacerdoti proviene dall'estero. Inoltre, il provvedimento richiede che la formazione dei religiosi debba avvenire in Bulgaria; un altro punto critico, dunque, per la Chiesa cattolica locale visto che nel Paese dell'Europa orientale non ci sono seminari.

L'appello degli eurodeputati

Da settimane, ormai, le comunitĆ  cristiane protestano fuori al Parlamento di Sofia e i loro rappresentanti chiedono a gran voce di bloccare questa proposta. La questione ĆØ arrivata anche a Strasburgo con una lettera scritta dagliĀ eurodeputati del “Movimento Politico Cristiano d'Europa” al governo bulgaro: nella missiva, gli europarlamentari si dicono “incerti sulla proposta di legge che ha il potenziale per interferire significativamente con la libertĆ  religiosa in Bulgaria “. “La libertĆ  di religione – scrivono i rappresentanti politici al premier bulgaro –Ā ĆØ considerata un diritto fondamentale di tutti i cittadini dell'UeĀ e un pilastro della democrazia europea. Crediamo fermamente che il benessere del popolo bulgaro e lo sviluppo della societĆ  bulgara siano la vostra massima prioritĆ . La nostra esperienza delle nazioni che rappresentiamo mostra che il rispetto del principio di non discriminazione dei cristiani di ogni denominazione porta sempre ad una societĆ  armoniosa e prospera “. La lettera finisce con la richiesta diĀ “prendere in considerazione questi argomenti e prendere in considerazione le misure necessarie per salvaguardare i diritti delle minoranze religiose che vivono in Bulgaria “.

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