Categories: Chiesa Cattolica

“Ecco i rimedi per riaccendere la carità nel cuore”

Preghiera, digiuno, elemosina. Ecco quali sono, secondo Papa Francesco, i rimedi che Dio stesso dà all'uomo, tramite la Chiesa, per riaccendere la carità nei cuori. Lo afferma ricevendo nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, in Vaticano, i membri dell’Associazione Pro Petri Sede, giunti a Roma in occasione dell’annuale pellegrinaggio sulla tomba del Principe degli Apostoli. Il Pontefice rilegge il suo messaggio per la Quaresima, incoraggia l'Associazione a proseguire la sua missione e prega affinché Dio converta il cuore degli uomini, così che possa crescere “la carità sulla terra e cessino finalmente i conflitti, cause di mali senza numero“.

Un tempo propizio

Francesco esordisce ricordando come questo pelelgrinaggio si collochi, quest'anno, “all’inizio della Quaresima, tempo propizio per ricentrarsi sul cuore della fede cattolica e sulla missione della Chiesa, alla quale ogni battezzato deve prendere parte”. Ma davanti a un mondo “segnato da indifferenza, violenza, egoismo e pessimismo”, il Papa si domanda: “Si è spenta la carità nei nostri cuori?”. La stessa domanda l'aveva posta nel suo Messaggio per la Quaresima. “Vale la pena di guardare la verità in faccia! E di usare i rimedi che Dio stesso ci dà nella Chiesa“, è la risposta che si dà il Pontefice, che indica poi tre “rimedi”: “La preghiera ci rimette sulla strada della verità su noi stessi e su Dio; il digiuno ci fa condividere la situazione di tante persone che affrontano i tormenti della fame e ci rende più attenti al prossimo; l’elemosina è un’occasione benedetta per collaborare con la Provvidenza di Dio a beneficio dei suoi figli”. Da qui l'invito a fare “dell’elemosina uno stile di vita e a perseverare nell’aiuto concreto a coloro che sono nel bisogno”.

Pregare per la carità

Rinnovando poi il suo apprezzamento e incoraggiamento per la missione dell'Associazione, invita a pregare, sia con la preghiera personale che comunitaria, per “le persone che sostenete”. E spiega: “Anche affidarle al Signore fa parte della vostra missione, e voi costruite così la comunione ecclesiale, perché siamo tutti figli di uno stesso Padre. Con l’offerta generosa che donate al Successore di Pietro, voi contribuite alla missione della Chiesa di sostenere ogni persona, particolarmente quelle più povere e che hanno perso tutto a causa dell’emigrazione forzata”. Infine, l'invito a chiedere al Signore la conversione del “cuore affinché cresca la carità sulla terra e cessino finalmente i conflitti, cause di mali senza numero”. “Possa questo pellegrinaggio aumentare in voi la carità, come pure il desiderio di confessare ogni giorno la vostra fede e di testimoniarla là dove vivete! Vi invito anche a pregare per i giovani, perché il prossimo Sinodo che è a loro dedicato permetta in particolare un risveglio delle vocazioni sacerdotali e religiose nei vostri Paesi“, conclude.

Fabio Beretta

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