Le donne protagoniste del cammino sinodale in atto nella Chiesa

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Nel cammino sinodale in corso nella Chiesa le donne sono protagoniste. A ribadirlo sono i vescovi argentini. “E’ ‘politicamente corretto’, parlare di donne e genere. Ma nella vita di tutti i giorni persistono le disuguaglianze. E gli annunci non sempre si riflettono in miglioramenti concreti. Specialmente nelle fasce socialmente più svantaggiate.” La nota si intitola “Un nuovo posto”. E’ opera del Dipartimento Laici della Conferenza Episcopale Argentina. E viene pubblicata in occasione della Giornata internazionale della donna.

Donne e discernimento comunitario

Il documento dell’episcopato argentino richiama il discernimento comunitario. E la prima Assemblea ecclesiale dell’America Latina e dei Caraibi dello scorso novembre. “Ciò che fa male a livello sociale sono l’esclusione, la discriminazione e le disuguaglianze”, scrive il Dipartimento Laici all’agenzia missionaria vaticana Fides. A livello ecclesiale il testo si focalizza sulle strutture istituzionali della Chiesa. “Il laicato in generale è emarginato. E le donne lo sono ancora di più (comprese le religiose)”. Eppure l'”altra metà del cielo” riempie le chiese. E sostiene l’impegno pastorale. Ma in generale “non è presente nei luoghi in cui vengono prese le decisioni“.

Sinodo

Per questo il cammino sinodale in corso nella Chiesa promuove il protagonismo femminile nella Chiesa. Dando voce alle componenti più trascurate nelle comunità (per età, status sociale, ecc.) . Affinché nelle comunità ecclesiali abbiano la possibilità di una formazione teologica, pastorale e spirituale. Con il pensiero rivolto in modo particolare a “tutte coloro che emigrano o sostengono la loro famiglia nel mezzo del conflitto in Ucraina”. Secondo le statistiche, poi, il lavoro di una donna è un volano produttivo. Questo, infatti, crea cinque lavori. Le lavoratrici accrescono il Pil. E non sfruttare questa risorsa è un danno per l’economia. Soprattutto nell’ottica della ripresa post Covid. Inoltre la donna che lavora fa figli. Quella che non lavora evita per paura.

Paola Anderlucci: