Don Fortunato di Noto, fondatore dellโAssociazione Meter, impegnata dal 1989 a tutela dell’infanzia e dei diritti dei bambini, ha proposto โ in unโintervista rilasciata oggi a Salvatore Cernuzio di Vatican News – un processo sinodale che coinvolga i bambini nel percorso voluto da Papa Francesco con l’obiettivo dimettersi dalla loro parte con un linguaggio adeguato al fine di ascoltare le loro istanze e desideri con l’obiettivo di far riflettere gli adulti sugli aspetti della vita che danno per scontato.
Lโintervista
Ma comโรจ nata questa idea, questa ispirazione, di avviare un percorso sinodale per bambini e adolescenti?ย
Era un sogno che giร avevo da piรน di dieci anni fa. Nella Chiesa i bambini sono quelli che ci aiutano a ridimensionare il nostro essere adulti, il nostro senso del potere. Il bambino, la fanciullezza in generale, mostra il cuore stesso della Chiesa, la predilezione di Gesรน. Dio si fa bambinoโฆ Oltre a questo, ci sono stati elementi e spunti sparsi che ho messo insieme. Anzitutto, il vademecum elaborato dalla Cei che in un punto invita a realizzare iniziative per i piรน giovani, in modo da non escluderli dal processo sinodale. Poi il logo – un bellissimo logo – del Sinodo, dove un bambino รจ il primo nella fila che rappresenta il popolo di Dio. La descrizione dice che i bambini stanno davanti in questo cammino sinodale. Ecco, ho pensato allora che bisogna coinvolgere sempre piรน i bambini, gli adolescenti, i ragazzi che quotidianamente come parroco incontro, in questo Sinodo avviato da Papa Francesco. La sensibilitร cโรจ, ma bisogna passare ad una concretezza pastorale.
Ha condiviso questa proposta con qualche altro parroco o vescovo? Quale risposta ha avuto? Qualcuno le ha fatto pensare che forse รจ un poโ tempo perso?
Beh, qualcuno me lโha proprio detto che รจ una perdita di tempo perchรฉ โok, i bambini sono i prediletti del Signore, ma in fondo la Chiesa viene guidata dagli adulti, da chi pensa, dai teologi, dai dotti, dai saggi. Cosa possono dire i bambini alla Chiesa oggi?โ Ahimรฉ, a preti e alcuni amici vescovi ho risposto che i bambini dicono e osservano molto di piรน di quanto noi possiamo dire e osservare. Loro oggi leggono, pensano, scrivono lettere, indicano stimoli nuovi, strade nuove, perchรฉ non ascoltarli? La rivoluzione di una Chiesa nuova, diversa, splendente, che ha a cura tutti e soprattutto i deboli, deve partire dal basso e, in questo caso, dal basso basso. I bambini hanno qualcosa da dirci e dobbiamo avere lโumiltร di ascoltarli. ร una prospettiva nuova, non lโidea di una festicciola ludica fine a sรฉ stessa.
Quali risultati pensa che potrebbe portare una iniziativa del genere?
Credo che la cosa piรน importante รจ che i bambini vengano ascoltati. I bambini โdobbiamoโ ascoltarli, รจ una prioritร ! Come? Ad esempio distribuendo un questionario adatto a loro. Io lโho elaborato e lโho giร diffuso nella mia parrocchia ad Avola. Sono quattro semplici domande: cosโรจ il Sinodo? Che cosโรจ che mi manca? Cosa non piace della Chiesa in cui vivo? Cosa posso dire ai miei vescovi? Ecco, questโultimo punto credo che sia importante, perchรฉ รจ bello pensare che i bambini possano parlare al pastore che guida una comunitร e anche a sacerdoti, religiosi, dare loro unโindicazione. Ascoltare i bambini รจ obbedire al Vangelo e questa รจ una sensibilitร che dovrebbe sempre piรน crescere. La Chiesa ha infatti una schiera di santi, beati venerabili che sono bambini.
Oltre ai questionari, ha elaborato anche un percorso per un eventuale Sinodo dei bambini?
Sรฌ, ho aggiunto tre piccole tappe e anche la possibilitร di eleggere in questo cammino un rappresentante dei bambini o degli adolescenti, che possa partecipare in maniera attiva al consiglio pastorale parrocchiale. Credo che ciรฒ possa aiutare a mettersi dalla loro parte, stare con loro e cogliere gli elementi essenziali principali.
Di quale fascia dโetร parliamo?ย
Sarebbe preferibile coinvolgere bambini giร in etร di catechismo, ma anche quelli un poโ prima dei 6 anni, e pure gli adolescenti. Perchรฉ no? Ognuno puรฒ dire qualcosa.
Lei, don Fortunato, da oltre trentโanni con lโassociazione Meter lotta contro il male degli abusi sui minori, in particolare lโorrore della pedopornografia online. La questione abusi puรฒ rientrare, secondo lei, tra le riflessioni dellโitinerario sinodale? In che forma?
Credo che dovrebbe essere uno dei temi principali in questa prima fase dedicata allโascolto. Dobbiamo saper ascoltare chi รจ stato ferito, capire perchรฉ la Chiesa non รจ stata madre ma matrigna e i suoi figli hanno subito vessazioni, soprusi, maltrattamenti. Su questo punto non si puรฒ abbassare minimamente lโattenzione: un Sinodo che si occupa dellโascolto di tutti non puรฒ permettersi di dimenticare quanto accaduto e che ancora accade. Proprio a partire dallโascolto bisogna rilanciare percorsi nuovi, forti e capaci di indicare anche vie di guarigione e cura, perchรฉ ciรฒ non si ripeta mai piรน. La Chiesa deve diventare una โcasaโ sicura, serena, premurosa, capace di non escludere ma di includere. Perciรฒ, certo che dobbiamo ragionare su queste cose, certo che dobbiamo parlare di queste cose.
Anche con i bambini? Cโรจ una modalitร con cui i piรน piccoli possono essere introdotti a una tematica cosรฌ dolorosa, nellโottica magari della prevenzione e della sicurezza?
Ma sรฌ, ormai i metodi sono consolidati e verificati. Certamente bisogna parlare ai bambini con linguaggi attenti e prudenti. I bambini necessitano di essere istruiti sul fatto che cโรจ il bene cโรจ il male e bisogna parlare loro di certe situazioni coi giusti metodi pedagogici ed educativi. Noi di Meter da 30 anni siamo nel campo, abbiamo percorsi, laboratori, libri. Ai miei educatori chiedo sempre di parlare del Vangelo ma anche di istruire i bambini ad una attenzione su certe situazioni di dolore, certamente con un linguaggio adeguato, sereno, maturo, in modo che loro possano difendersi e sviluppare dei punti di riferimento e di fiducia.
Intervista tratta da Vatican News, per leggere lโintervista completa premi qui