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Don Ben (Caritas) a Interris.it: “La pandemia ha fatto esplodere la vulnerabilità del lavoro nero”

Sulla mobilitazione solidale della diocesi del Papa parla a Interris.it Don Benoni Ambarus, detto Don Ben, direttore della Caritas di Roma

Don Benoni Ambarus, detto Don Ben, è il direttore della Caritas di Roma. E’ stato parroco dei Santi Elisabetta e Zaccaria a Valle Muricana. La prima parrocchia a ricevere la visita pastorale di Papa Francesco. “La carità si realizza attraverso la difesa della dignità e della giustizia- spiega Don Ben-. Esperienze che sempre più debbono operare in comunione“.

Don Ben in prima linea per i vulnerabili

Nella prima ondata della pandemia, la diocesi capitolina si è prodigata soprattutto per le fasce più fragili della popolazione. Rispettare il decreto  #iorestoacasa, per fronteggiare e contenere l’emergenza coronavirus, non era possibile, infatti, per chi una casa non ce l’ha. E così, con uno sforzo straordinario, la Caritas di Roma ha trasformato le sue strutture di accoglienza notturna in spazi protetti funzionanti 24 ore al giorno. E ha organizzato un nuovo centro di accoglienza alle porte di Roma in grado di ospitare un centinaio di persone. Spiega a Interris.it Don Ben: “In pandemia c’è stata un’esplosione delle fasce deboli e vulnerabili. Nella prima ondata dell’emergenza sanitaria, a soffrire maggiormente sono stati i senza fissa dimora. Il problema è stato soprattutto quello dell’abitare. Durante e soprattutto dopo il lockdown a ciò si è aggiunta l’esplosione del disagio del lavoro nero. Chi viveva di espedienti e di lavoro nero, ha perso tutto. Come presidi sulla città ci siamo resi conto che la principale vulnerabilità è proprio il lavoro nero. E sono state moltissime le famiglie che per la prima volta hanno bussato alle nostre porte per chiedere aiuto perché non riuscivano più a fare la spesa. Una massa di persone che ha dovuto sperimentare l’umiliazione di dover chiedere aiuto si è sommata ai ‘soliti disperati’ senza fissa dimora.Ben

In soccorso di chi ha bisogno

Complessivamente, dall’inizio della pandemia, i servizi forniti sono molteplici. Dispositivi di protezione individuale e fornitura di igienizzanti. Pasti da asporto e consegne a domicilio. Servizi di ascolto e accompagnamento telefonico. Acquisto di farmaci e prodotti sanitari. Ascolti in presenza su appuntamento. Supporto e orientamento rispetto alle misure messe in atto dalle amministrazioni e dal governo. Assistenza domiciliare. Attività di sostegno per nomadi, giostrai e circensi. Servizi di supporto psicologico. Rimodulazione dei servizi per senza dimora. Accompagnamento alla dimensione del lutto. Sportelli medici telefonici. Aiuto per lo studio e per il doposcuola. Alloggio per quarantena e isolamento. Presenza in ospedale e Rsa. Accoglienza per infermieri e medici.

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