Domenica delle Palme, la meditazione silenziosa di Papa Francesco

Papa Francesco Domenica delle Palme

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Una Domenica delle Palme diversa da quella che la tradizione ha fin qui consegnato. Non nei riti e nemmeno nella presenza dei fedeli che, complice il sostanziale bel tempo, hanno riempito Piazza San Pietro, per partecipare alla celebrazione solenne della domenica che precede la Santa Pasqua. Migliaia di persone hanno preso posto dinnanzi alla facciata della Basilica, con Papa Francesco che ha indossato la stola rossa e raggiunto il sagrato, per officiare la Santa Messa. Tuttavia, dopo la lettura del Vangelo, il Santo Padre si raccoglie in silenzio, in una meditazione che sembra precedere l’omelia ma che, in realtà, si conclude senza che venga pronunciata alcuna parola.

Il Papa non pronuncia l’omelia

Il Papa, alle prese con un affaticamento, non ha letto l’omelia come la Messa avrebbe previsto. Anche nell’introduzione dei riti della celebrazione, la voce del Pontefice era apparsa affaticata. Così, al termine della meditazione silenziosa davanti a migliaia di fedeli, è stata la volta direttamente del Credo. A ogni modo, il Santo Padre non ha fatto mancare la sua voce per ricordare quanto, nella Domenica delle Palme, sia importante per tenere accesa la luce della speranza. Soprattutto per quei popoli che patiscono le conseguenze delle guerre e della violenza. Papa Francesco ha infatti pregato per le vittime “del vile attentato terroristico di Mosca”, chiedendo al Signore la conversione dei “cuori di quanti progettano, organizzano e attuano queste azioni disumane che offendono Dio, il quale ha comandato: ‘Non ucciderai'”.

Aprire i cuori umili

Allo stesso modo, il Papa ha invocato la pace per l’Ucraina, per Gaza e per tutti i territori sconvolti dalle guerre. Ricordando ai fedeli che, in questa domenica, “Gesù è entrato in Gerusalemme come Re umile e pacifico“. E che, allo stesso modo, ci chiede di aprire i nostri cuori che lui solo “può liberare dall’inimicizia, dall’odio, dalla violenza, perché Lui è la misericordia e il perdono dei peccati”.

Damiano Mattana: