“Dio non è mago e cammina nella piccola e grande storia dell’uomo”

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“Dio non è mago, è creatore!”. Lo ha detto questa mattina Papa Francesco durante l’omelia a Casa Santa Marta celebrando la festa della Natività della Madonna. Il Santo Padre ha meditato sulla Creazione e sul cammino che Dio fa con l’uomo nella storia partendo dal libro Genesi. “C’è il pericolo di pensare che Dio sia stato un mago”, ha ribadito, che faceva le cose “con la bacchetta magica”. Ma in realtà “le ha lasciate andare con le leggi interne, interiori che Lui ha dato ad ognuna, perché si sviluppassero, perché arrivassero alla pienezza”: “alle cose dell’universo ha dato autonomia, ma non indipendenza”. Commentando il Vangelo odierno che racconta la genealogia di Gesù ha evidenziato come in quell’elenco ci siano “dei santi e anche dei peccatori, ma la storia va avanti perché Dio ha voluto che gli uomini fossero liberi”.

Ultimo anello della discendenza del Messia è l’umile famiglia di Nazareth: “il Dio della grande storia è anche nella piccola storia, lì, perché vuole camminare con ognuno”. Il Signore è paziente, ha continuato il successore di Pietro, e “cammina con noi, perché Lui vuole che tutti noi arriviamo ad essere conformi all’immagine di Suo Figlio. E da quel momento che ci ha dato la libertà nella creazione – non l’indipendenza – fino ad oggi continua a camminare”. L’esempio della Madonna “piccolina, santa, senza peccato, pura, prescelta per diventare la Madre di Dio e anche guardare questa storia che è dietro, tanto lunga, di secoli” spinge il cristiano a domandarsi: “Come cammino io nella mia storia? Lascio che Dio cammini con me? Lascio che Lui cammini con me o voglio camminare da solo? Lascio che Lui mi carezzi, mi aiuti, mi perdoni, mi porti avanti per arrivare all’incontro con Gesù Cristo?”.

Il Papa evidenziando che il “fine del nostro cammino” è l’incontro col Signore ha consegnato ai fedeli un’ulteriore domanda utile per la preghiera personale: “Lascio che Dio abbia pazienza con me?”. “E così – ha concluso l’omelia – guardando questa storia grande e anche questo piccolo paese, possiamo lodare il Signore e chiedere umilmente che ci doni la pace, quella pace del cuore che soltanto Lui ci può dare, che soltanto ci dà quando noi lasciamo Lui camminare con noi”.

Stefano Cicchini: