Esattamente dieci anni fa, l’8 aprile del 2005, si svolgevano nella basilica di San Pietro i funerali solenni di papa Giovanni Paolo II officiati dal cardinale Joseph Ratzinger in quanto decano del Collegio cardinalizio. A presenziare alle esequie moltissimi capi di stato da tutto il mondo, rappresentanti di tutte le religioni e centinaia di migliaia di fedeli in piazza, almeno 350mila. L’evento ha rappresentato il più grande ritrovo di autorità politiche nella storia. Per consentire a tutti i paesi di avere una propria delegazione presente alle celebrazioni, la Santa Sede limitò il numero massimo consentito di rappresentanti per ogni nazione, eccezione fatta per la Polonia, patria natia di Karol Wojtyla, che poté presenziare con dieci persone, e per l’Italia. Altri esponenti di spicco di ogni nazione potevano unirsi alle celebrazioni rimanendo all’esterno della basilica con il pubblico comune, presenziando come pellegrini. Per esempio, la delegazione degli Stati Uniti comprendeva il presidente e la first lady, due ex-presidenti e il segretario di stato, che ebbero tutti un posto a sedere nella basilica. In aggiunta a questi, dozzine di membri del Congresso degli Stati Uniti presero parte alla celebrazione assieme al pubblico all’esterno della basilica.
Il rito delle esequie durò poco più di due ore e mezza. Il feretro, portato a spalla da 12 “sediari pontifici”, precedette la processione dei cardinali chiusa dal cardinale decano, Joseph Ratzinger. Preghiere, commozione e applausi si sono alternati nei vari momenti della cerimonia tra la folla in piazza San Pietro e davanti ai numerosi maxischermi allestiti in tutta Roma. Lunghissimo il battimani per la conclusione dell’omelia di Ratzinger: “Possiamo essere sicuri che il nostro amato Papa sta adesso alla finestra della casa del Padre, ci vede e ci benedice. Sì, ci benedica, Santo Padre!”. Questa l’invocazione diretta a Giovanni Paolo II che ha rappresentato uno dei passaggi più commoventi della cerimonia religiosa per il rito delle solenni esequie. Migliaia i fedeli che trascorsero la notte in piazza e che attraversarono l’Europa per dare l’ultimo saluto al Papa Santo, fu un lutto per il mondo intero. Da lunedì 4 aprile la salma del pontefice venne esposta all’interno della Basilica di San Pietro, e già aveva ricevuto l’omaggio di una folla numerosissima, più di 3 milioni di persone, che durante il giorno e la notte ininterrottamente attendeva con pazienza il proprio turno, lungo una coda che ha raggiunse fino a cinque chilometri di lunghezza ed un tempo di attesa che superò le venti ore. L’accesso alla coda, infatti, venne chiuso alle ore 22.00 di mercoledì 6 aprile, per poter smaltire la fila il giorno seguente.
La bara fu tumulata alle 14:20 nelle grotte vaticane. Il rito della tumulazione fu presieduto dal cardinale Camerlengo Eduardo Martinez Somalo. Sul legno di cipresso che racchiudeva una seconda cassa di noce e zinco, solo una croce e una targa di bronzo con inciso il nome del pontefice. Alle 12,37 quando la bara venne esposta alla folla per l’ultima volta avvenne l’omaggio di milioni di pellegrini e dei più importanti leader del mondo. Un lungo applauso ha salutato il feretro, con le mani agitate in segno di saluto, anche da tanti vescovi presenti sul sagrato. Il 28 aprile successivo, papa Benedetto XVI concesse la dispensa dal tempo di cinque anni di attesa dopo la morte, per l’inizio della causa di beatificazione e canonizzazione di Giovanni Paolo II. La causa fu aperta ufficialmente il 28 giugno 2005 dal cardinale Camillo Ruini, vicario generale per la diocesi di Roma. Il 27 aprile 2014 Papa Francesco proclama santi Papa Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. “I due, ha detto Papa Francesco durante la celebrazione, sono stati uomini coraggiosi”, non hanno avuto “paura” di chinarsi sulla “sofferenza” e sulle “piaghe” dell’uomo, e in questo modo “hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia”. Wojtyla e Roncalli “sono stati sacerdoti, vescovi e papi del XX secolo. Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Più forte, in loro, era Dio; più forte era la fede in Gesù Cristo Redentore dell’uomo e Signore della storia”. Sul sagrato anche Ratzinger per una cerimonia che è stata subito ribattezzata dei “quattro Papi”. Un milione i fedeli in piazza San Pietro provenienti da tutto il mondo: anche in questa occasione molti sono arrivati dalla Polonia. Uno dei momenti rimasti impressi nella memoria dei fedeli l’abbraccio tra due Papi, tra Bergoglio e il Papa emerito Benedetto XVI.