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Daniele Comboni: una vita in missione

Nel mondo sono tanti i missionari, sacerdoti e laici che sono al servizio di intere popolazioni che hanno bisogno di aiuti e non solo materiali, ma potremmo dire anche spirituali. Tra i missionari che hanno dedicato tutta la vita in questo difficile compito, sicuramente c’è Daniele Comboni, che ha speso tutti i suoi giorni in Africa. Era nato a Limone sul Garda nel 1831, un paesino in provincia di Brescia, a soli undici anni è accolto in istituto per ragazzi che non avevano possibilità economiche, a Verona fondato dal sacerdote Nicola Mazza (1790-1865) che gli trasmette l’amore per l’Africa e per le missioni.

Completati gli studi di filosofia e teologia, Daniele Comboni viene ordinato sacerdote a soli 23 anni, il 31 dicembre del 1854 dal vescovo di Trento, Giovanni Nepomuceno de Tschiderer (1777-1860) che il 30 aprile 1995 fu proclamato beato da Giovanni Paolo II. Il 10 settembre del 1857, Daniele Comboni per la prima volta parte come missionario in Africa Centrale, in quello che è attualmente il Sudan, ma nel 1859 a causa di insistenti febbri malariche è costretto a rientrare in Italia.

Qualche anno più tardi, nel 1864 lo troviamo in raccoglimento presso la tomba di S. Pietro e qui ha un’illuminazione di un piano per il lavoro che come missionario dovrà realizzare in Africa, puntando sull’evangelizzazione di quelle popolazioni scegliendo il motto: “Salvare l’Africa con l’Africa”, con l’aiuto diretto degli stessi africani, allo stesso tempo invita tutta la Chiesa a promuovere l’evangelizzazione del grande continente servendosi di missionari maschili e femminili, di religiose e di laici.

La vocazione di Comboni si distinse fin da subito per la sua originalità e profondità. Egli non si limitò a portare il messaggio cristiano in Africa, ma si impegnò a fondo per la promozione della dignità umana e per lo sviluppo integrale dei popoli africani. Il suo “Piano per la Rigenerazione dell’Africa” era un progetto ambizioso che prevedeva la formazione di un clero indigeno, la promozione dell’istruzione e la lotta contro le malattie e la schiavitù.

Il 1°giugno del 1867 fonda l’Istituto per le Missioni dell’Africa, i missionari Comboniani a cui farà seguito nel 1872 l’Istituto delle Pie Madri della Nigrizia, che successivamente diventeranno le missionarie comboniane. Partecipa al Concilio Vaticano I e presenta una petizione a favore dell’evangelizzazione dell’Africa Centrale.

Nel 1872 Papa Pio IX (1846-1878) affida ai Comboniani la missione in Africa Centrale e cinque anni dopo il 31 luglio del 1877 Daniele Comboni, diventa vescovo titolare di Claudiopoli di Isauria e Vicario Apostolico dell’Africa Centrale, riceve l’ordinazione episcopale il 12 agosto del 1877.

Morì a soli cinquant’anni nel 1881 dopo un viaggio a Khartoum, la capitale del Sudan il 10 ottobre colpito da un’epidemia di colera. Giovanni Paolo II dopo averlo beatificato il 17 marzo del 1996, lo proclamerà santo il 5 ottobre del 2003.

Due anni prima di morire Daniele Comboni così si esprimeva: “Noi umili operai dell’Africa dobbiamo alzare la nostra voce per implorare soccorso in pro dei nostri poveri e sempre cari Africani, che gemono ancora sotto il peso di tante sventure: la carestia, la pestilenza, la fame, la sete, la schiavitù e altri terribili mali e penosissimi flagelli”.

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