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Damasco, mons. Zenari: “Dalla festa dell’Assunta più speranza per la Siria”

Nonostante le tante difficoltà, anche la comunità cristiana della Siria si riunisce nelle chiese per celebrare la solennità dell’Assunzione della Vergine Maria al cielo. Da ben sette anni questa festa viene vissuta in un contesto di guerra, tuttavia i cristiani, animati dalla speranza e dalla parziale pacificazione di molte zone del Paese, a migliaia potranno partecipare alle funzioni religiose, di qualsiasi confessione, cattolica o ortodossa. In un’intervista rilasciata alla Radio Vaticana il nunzio apostolico a Damasco, mons. Mario Zenari, ricorda come la festa dell’Assunta “nelle Chiese orientali – sia cattoliche sia ortodosse – è chiamata con il termine della ‘dormizione’ della Madonna: è lo stesso dogma. C’è da sottolineare anche che tutte le Chiese orientali, la latina naturalmente compresa, celebrano questa festa della Madonna alla stessa data. La gente si ritrova nelle chiese, si cantano inni alla Madonna e ci si prepara anche con il digiuno”.

Libertà religiosa

La Madonna è venerata anche dai musulmani, e sulla questione della libertà religiosa sottolinea: “Per quanto riguarda la Siria, c’è sempre stata una soddisfacente libertà religiosa, con rispetto gli uni verso gli altri, e la Madonna è anche da loro molto venerata: è menzionata nel Corano e loro portano molto rispetto verso la Madre del Cristo, che loro considerano un grande Profeta. Partecipano anche loro a questo clima di festa dei cristiani – aggiunge -. In questo anno, che è il settimo anno di guerra, c’è questa particolarità, che c’è un abbassamento della violenza in termini generali, un po’ ovunque, anche se in alcune zone c’è ancora molta sofferenza. Soprattutto nella zona del governatorato di Raqqa ci sono molte persone che sono dovute scappare, molti profughi da aprile a questa parte: si parla di 200 mila persone. Quindi, c’è un po’ di speranza che la situazione vada un po’ migliorando”. Il suo pensiero va poi alle parrocchie di Idlib: “In tutto, vi sono 700 fedeli e nonostante tanti limiti, hanno la possibilità di vivere le loro liturgie con le loro preghiere, tutti i giorni … Immagino la gioia con la quale queste comunità, nonostante tanti limiti, celebrano questa festa dell’Assunta. Qua la devozione alla Madonna è molto forte; le chiese, i monasteri dedicati alla Vergine sono numerosissimi e senz’altro salgono forti invocazioni di preghiera per la pace, per la riconciliazione in Siria”.

L’impegno della Chiesa nel conflitto siriano

La Chiesa cattolica siriana, fin dall’inizio della guerra, è in prima linea sul fronte degli aiuti umanitari: “Ringraziamo le nostre comunità cristiane cattoliche del mondo intero che mandano costantemente aiuti – aggiunge il porporato -; qui, le Chiese sono impegnate nello sforzo di organizzare sempre meglio questa assistenza a tutti, cristiani e non cristiani. Mi riferisco in particolare ad Aleppo Est, che è tutta distrutta, dove già da gennaio sono stati aperti dei centri della Caritas Siria per la distribuzione di aiuti e di assistenza. E’ una zona completamente musulmana: alcuni si sono meravigliati e hanno chiesto: ‘Come mai voi cristiani siete qui e ci aiutate?’. Questi sono i segni della nostra presenza in Siria -conclude -: di apertura verso tutti”.

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