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Da domani a Roma l’assemblea nazionale dell’Unitalsi

Roma ospiterà da domani a domenica la prima assemblea nazionale dell’Unitalsi nel 2017. Un appuntamento che, come spiega il presidente dell’associazione Antonio Diella “si sarebbe dovuto svolgere ad Ascoli Piceno, come segno di vicinanza alle popolazioni terremotate. Purtroppo questo non è stato possibile, a causa delle nuove forti scosse del mese scorso, ma come Unitalsi vogliamo essere comunque accanto a tutte le persone che stanno vivendo questo dramma, e anche alle nostre sottosezioni delle zone colpite dal sisma, che hanno più che mai bisogno di aiuto”. Saranno oltre 230 i delegati provenienti da tutta Italia in rappresentanza di 19 direzioni regionali (sezioni) e oltre 147 direzioni locali (sottosezioni).

I lavori, che si terranno all’Hotel Mercure Roma West, saranno aperti alle 16.30 da mons. Luigi Bressan, arcivescovo emerito di Trento e assistente nazionale dell’Unitalsi, e, a seguire, da don Carmine Arce, assistente della Sezione Piemontese e direttore dell’ufficio per la Pastorale della Salute della Cei. I lavori proseguiranno sabato alle 8, con la relazione del presidente Diella e gli interventi dei membri del Consiglio Direttivo. Nel pomeriggio dibattito tra i delegati. Domenica l’intervento conclusivo dell’Assistente e del Presidente Nazionale, seguito dalla Santa Messa.

Un incontro di formazione e confronto particolarmente importante per il futuro dell’associazione e una tappa di preparazione in vista della nuova stagione dei pellegrinaggi e del rilancio delle numerose attività dell’Unitalsi su tutto il territorio nazionale: Progetto Bambini, Case Famiglia, Dopo di noi, Case Vacanze, Progetto Solitudine.

Sarà lanciata anche la Giornata Nazionale Unitalsi che si terrà il 18 e 19 marzo e vedrà impegnati, spiega una nota, “i volontari dell’associazione in tutte le piazze d’Italia per testimoniare fattivamente e per ‘contagiare’ più persone possibile al carisma unitalsiano fatto di prossimità e misericordia”.

“Il messaggio che lanceremo da Roma – ha affermato Diella – a tutti i presidenti contribuirà a far nascere un’Unitalsi rinnovata, sulla scia di quella nata nel 1903, capace di vivere solo di quei sentimenti caritatevoli che per più di cento anni hanno guidato barellieri e dame lungo il loro cammino al fianco della persona malata. Lo chiede la Chiesa, lo chiede la società, ma soprattutto lo chiedono le persone disabili ed emarginate, gli anziani come i bambini. È tempo della reazione alle difficoltà, delle scelte difficili, dei sacrifici, proprio come insegnano i fratelli e le sorelle in difficoltà, che vivono quotidianamente con la preghiera e con la speranza del pellegrinaggio Unitalsi, che non deve essere un mordi e fuggi, ma un percorso per costruire un rapporto di bellezza e amore vicino all’uomo, chiunque egli sia”.

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