Il cuore di san Carlo

Sant'Ambrogio e San Carlo al Corso

Nella centralissima via del Corso, a Roma, si trova la basilica dedicata ai Santi Ambrogio e Carlo. È la chiesa regionale dei Lombardi e un luogo di culto pieno di opere d’arte e ricco di storia.

Sant’Ambrogio e san Carlo

Il Papa Sisto IV (1471-1484), con un “ breve” del 30 aprile 1471, concesse ai lombardi presenti a Roma la chiesa di S. Niccolò del Tufo, situata nel rione Campo Marzio; presso la quale, verso il 1520, per il bisogno sempre crescente dell’arciconfraternita, ne fu costruita un’altra di maggiore ampiezza che fu dedicata a S. Ambrogio che, sebbene romano, discendeva infatti dalla famiglia Anicia ed era già allora patrono di Milano. Il 1 novembre del 1610, Papa Paolo V (1605-1621) proclamò santo il cardinale Carlo Borromeo (1538-1584) arcivescovo di Milano.

La chiesa

L’arciconfraternita dei lombardi, dietro suggerimento del cardinale protettore Paolo Emilio Sfrondati, stabilì di erigere presso la chiesa di S. Ambrogio un grande tempio in onore del novello santo. Terminata la costruzione, i lombardi eressero a fianco della chiesa l’attuale palazzo del Claustro, dove installarono un nuovo ospedale, un oratorio e l’abitazione per gli inservienti e i sacerdoti addetti all’istituto. Questi ultimi, nel 1613, erano stati costituiti in congregazione religiosa col titolo di Oblati dei Santi Ambrogio e Carlo. La basilica è a croce latina, a tre navate, e misura 72 metri di lunghezza e 54 di larghezza, e la cupola realizzata da Pietro da Cortona (1596-1669) è la terza di Roma, dopo quella di S. Pietro e di S. Andrea della valle.

Il cuore del santo

Nel giorno della festa di tutti i Santi del 1613, la reliquia del cuore di San Carlo giunse a Roma e fu conservata nella basilica di S. Maria del Popolo. Solamente un anno dopo, nel 1614, con una solenne cerimonia fu trasportata nella basilica dei Santi Ambrogio e Carlo a via del Corso. E qui si trova attualmente, in una nicchia alle spalle dell’altare maggiore e dove tutti i fedeli e devoti possono sostare in preghiera davanti al cuore del grande santo.

Gualtiero Sabatini: