“Ripetuti e distruttivi terremoti” hanno investito la vicina Repubblica di Croazia. E in particolare “alcune zone della diocesi di Sisak”. Perciò l’arcivescovo di Trieste, monsignor Giampaolo Crepaldi chiama i fedeli alla mobilitazione solidale. “Unitamente alla diocesi tergestina esprimo la più profonda vicinanza. Ai confratelli vescovi. Ai sacerdoti. Ai religiosi e religiose. A tutta la popolazione colpita dai dolorosi eventi“, sottolinea il presule. Anche Caritas italiana è in costante contatto con Caritas Croazia che sta coordinando i soccorsi da parte della Chiesa locale. In collaborazione con i vescovi, i parroci e le Caritas delle diocesi più colpite (Zagabria e Sisak).
Ponte solidale Trieste-Croazia
Come segno di “immediata e concreta disponibilità“, il vescovo Crepaldi ha disposto contributi solidali. E cioè che “tutte le offerte raccolte durante le Messe nelle chiese della diocesi di Trieste siano devolute alla diocesi di Sisak. Per gli interventi più urgenti“. Le Caritas locali hanno subito messo a disposizione tende, lettini e coperte per la prima accoglienza dei terremotati. Hanno aperto i propri magazzini e i propri punti di raccolta. Per ricevere gli aiuti materiali donati dai cittadini croati. E provvedono alla distribuzione di cibo, acqua, materiale igienico.
Sos sfollati
Intanto continua a crescere il numero di sfollati nelle zone colpite dal terremoto in Croazia. Con epicentro a Petrinja. A quaranta chilometri dalla capitale Zagabria. Per sostenere gli interventi: www.caritas.it. Causale “Terremoto Croazia. Sono oltre 10 mila le persone che hanno dovuto lasciare le loro case danneggiate dal sisma. A Sisak la situazione è particolarmente grave. Ma “nessuno sarà abbandonato”, promette l’episcopato. La presidenza della Cei ha stanziato 500 mila euro dai fondi otto per mille. Sono destinati, attraverso Caritas italiana, a far fronte ai beni di prima necessità. Cibo, Farmaci. Assistenza medica. Kit igienico-sanitari. Alloggi temporanei.