Passo in avanti verso una reale libertà di culto in Indonesia. Il neo-ministro degli Affari religiosi, il musulmano Yaqut Cholil Qoumas si è rivolto alla popolazione cristiana dell’arcipelago. Un’uscita ufficiale che costituisce un segnale di speranza per la pacificazione religiosa in Indonesia.
Per un’Indonesia pluralista
Il ministro degli affari religiosi ha effettuato la sua prima visita alla comunità cristiana partecipando a una celebrazione nella chiesa cristiana Immanuel. Nella città di Semarang, nella provincia di Java centrale. E, riferisce l’agenzia missionaria Fides, ha rimarcato la sua intenzione. “Volere essere “ministro degli affari religiosi per tutte le religioni. Non solo per una fede”. Yaqut ha trasmesso un messaggio a tutte le comunità religiose indonesiane. Invitandole a fare della religione una fonte di ispirazione. Una fonte di pace per “diffondere l’amore vicendevole“. Assicura Gus Yaqut: “L’Indonesia è una nazione pluralista, composta da varie etnie, religioni, lingue e culture”.
Missione condivisa
Secondo il ministro degli affari religiosi c’è un solo modo per affrontare la diversità”. E cioè: “Costruire insieme il rispetto e la stima reciproca. La diversità della nazione deve essere affrontata con gratitudine. Come una ricchezza. E come un dono di Dio stesso”. Da qui l’appello a tutti gli indonesiani. Per vivere con questo approccio il pluralismo culturale e religioso della nazione”
Promuovere la pace
Compito dei cristiani è impegnarsi in una “partecipazione attiva nella società“. Contribuendo a creare “un’atmosfera di pace e armonia”. E continuando a “sostenere il governo per lo sviluppo dell’Indonesia”. Quindi “cristiani e non cristiani sono chiamati a promuovere la pace in Indonesia“.