“Possa lo Spirito di pace concederci di crescere nella speranza, nell’amicizia e nella concordia”. Così Papa Francesco si rivolge a Sua Santità Tawadros II, che definisce “caro fratello” nel messaggio indirizzatogli in occasione del quarto anniversario dell’incontro a Roma, avvenuto il 10 maggio 2013, “ormai ben nota come giorno dell’amicizia tra la Chiesa ortodossa copta e la Chiesa cattolica”.
Un unico battesimo
Rinnovando la sua “profonda riconoscenza per l’ospitalità” ricevuta durante la sua recente visita in Egitto, Bergoglio si è detto “particolarmente grato” per il rafforzamento dell’unità battesimale “nel Corpo di Cristo”. Un obiettivo raggiunto grazie alla Dichiarazione comune firmata il 28 aprile al Cairo in cui ci si impegna a cercare “con un’anima sola e un cuore solo” – e “in tutta sincerità” – a “non ripetere il Battesimo amministrato in una delle nostre Chiese ad alcuno che desideri ascriversi all’altra”. I vincoli di fraternità tra di noi, aggiunge Francesco, “ci stimolano a intensificare i nostri sforzi comuni, perseverando nella ricerca di un’unità visibile nella diversità, sotto la guida dello Spirito Santo”.
Sostenuti dall’intercessione dei martiri
“In questo percorso – prosegue il Papa – siamo sostenuti dalla potente intercessione e dall’esempio dei martiri. Continuiamo dunque ad avanzare insieme nel nostro cammino verso la stessa Mensa eucaristica, crescendo nell’amore e nella riconciliazione”. Francesco assicura la sua “continua preghiera” per il Papa e “la pace in Egitto e nel Medio Oriente. In questo Tempo pasquale – conclude – chiedo allo Spirito Santo, forza e tenerezza di Dio, di colmare i nostri cuori di grazia e di accendere in essi il fuoco del suo amore. Possa lo Spirito di pace concederci di crescere nella speranza, nell’amicizia e nella concordia”.