Costantinopoli riconosce l'autocefalia ucraina

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Il pericolo di scisma si fa sempre più concreto nel mondo ortodosso. Il Patriarcato di Costantinopoli ha concesso lo stato di autocefalia ecclesiastica alla Chiesa di Ucraina. Il Sinodo del Patriarcato ecumenico ha scelto di andare avanti nella proclamazione dell'autocefalia nonostante la forte contrarietà della Chiesa di Mosca.

Comunicato

Il Patriarcato russo, infatti, considera l'Ucraina territorio canonico di sua competenza. Nel comunicato del Sinodo viene annunciata la decisione “di revocare il vincolo giuridico della Lettera Sinodale dell’anno 1686, rilasciata per le circostanze dell’epoca, che concesse (…) il diritto al Patriarca di Mosca di ordinare il Metropolita di Kiev, eletto dall’ Assemblea clero-laica della sua diocesi, che avrebbe commemorato il Patriarca Ecumenico in ogni celebrazione della Divina Liturgia, proclamando e affermando la sua dipendenza canonica dalla Chiesa Madre di Costantinopoli”. Il testo si conclude con un appello a tutti i soggetti coinvolti affinchè non si verifichino violenze o rappresaglie.

Le reazioni

Non è tardata ad arrivare la risposta della Chiesa di Mosca con le dichiarazioni rilasciate dal capo del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, il metropolita Hilarion di Volokolamsk che ha parlato di “atto illegale”. Il Patriarcato moscovita si aspettava un simile esito dal Sinodo, ma non ha nascosto la sua disapprovazione: “La decisione era prevedibile perchè l'intera logica delle azioni di Costantinopoli portava a questo“. Secondo Hilarion, “I canoni ecclesiastici sono stati violati, come pure l'unita' inter-ordossa, si tratta di un'interferenza del Patriarcato di Costantinopoli dentro i confini canonici della Chiesa russa“. La decisione di concedere l'autocefalia alla Chiesa ucraina, che realizza gli auspici del presidente Petro Poroshenko, ha scontentato fortemente anche il Cremlino. Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitrij Peskov, ha commentato così la notizia: “La Russia si oppone a qualsiasi iniziativa che conduca a una divisione nella Chiesa ortodossa”. Nei mesi scorsi, di fronte questa prospettiva, il Patriarcato di Mosca aveva fatto sapere di non essere disposto a riconoscere l'autocefalia ed aveva annunciato di essere pronto a rompere i rapporti con Costantinopoli. Il rischio è che, alla luce della decisione del Sinodo, Mosca possa smettere di riconoscere il primato d'onore del Patriarcato ecumenico. In questo modo si aprirebbe un grave scisma all'interno del mondo ortodosso.

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