Non è un a riparazione “tardiva” ma gli assomiglia molto. L'Università di Roma La Sapienza, quella stessa in cui fu impedito a Benedetto XVI di parlare nel 2008, ospiterà venerdì 17 alle ore 11 l'incontro “Joseph Ratzinger: un consigliere al Vaticano II”. Il convegno si terrà presso l’Aula A della Sezione Storico-Religiosa, del Dipartimento di Storia, Culture, Religioni dell’Ateneo in occasione della presentazione del volume 7/1 dell’Opera omnia di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI “L’Insegnamento del Concilio Vaticano II”, edito dalla Lev. All’incontro, insieme al traduttore Pierluca Azzaro, interverranno Francesca Cocchini, ordinaria di Storia del Cristianesimo alla Sapienza, Elena Zocca, professoressa associata dello stesso istituto, e il direttore dell'Osservatore Romano Giovanni M. Vian.
Si parlerà in particolare dell'”ermeneutica della continuità“, a cui è dedicata la seconda parte del libro, che raccoglie tutti i testi del Papa emerito dedicati al Concilio. Nella prima parte sono raccolti tutti gli scritti di Ratzinger fra il 25 gennaio 1959, giorno in cui Giovanni XXIII diede l'annuncio del Concilio, e gli anni immediatamente successivi alla chiusura da parte di Paolo VI il 7 dicembre 1963. Questa sezione contiene anche i contributi di Ratzinger all'assise conciliare, alla quale partecipò come perito, come membro di diverse commissioni e soprattutto come consigliere del cardinale Joseph Frings, l'arcivescovo di Colonia che il Papa emerito considera “un padre” e alla figura del quale è dedicata la parte conclusiva della prima sezione. La seconda, invece, arriva fino all'elezione del cardinale tedesco alla Cattedra di Pietro nel 2005.
In qualche modo è un riscatto, sicuramente non voluto e nemmeno cercato da parte di Benedetto XVI ma altrettanto sicuramente doveroso nei confronti di un Pontefice di grandissima statura morale e intellettuale al quale un atteggiamento censorio e intollerante impedì di portare il suo contributo di pace e di verità.