Il 6 marzo la diocesi di Camerino-San Severino Marche apre il più grande cantiere post-terremoto della città. E per la prima volta nel cratere si usa il badge nei cantieri. Per la sicurezza dei lavoratori sul posto di lavoro, la legalità, la lotta al lavoro nero. Con l’apprezzamento unanime delle istituzioni e dei sindacati.
Camerino rinasce
Diocesi e comune uniti per la ripartenza post-sisma. Lo storico impegno garantito dalla diocesi di Camerino-San Severino Marche riguarda in particolare il cantiere per la ristrutturazione del Collegio Bongiovanni e l’inaugurazione della Casa della Gioventù “Ugo Betti”. Una struttura ultimata dalla diocesi a tempo di record, in quattro mesi.
Segnale
“L’apertura del cantiere edile per la ristrutturazione del Collegio Bongiovanni e l’inaugurazione della Casa della Gioventù “U. Betti” a Camerino sono eventi che rappresentano un forte segnale di rinascita per tutto il nostro territorio terremotato. E che richiedono un impegno speciale e collaborativo da parte di tutte le istituzioni coinvolte nella ricostruzione“, spiega l’arcivescovo di Camerino-San Severino Marche e Fabriano-Matelica, monsignor Francesco Massara-. Al Collegio Bongiovanni, inoltre, sarà attivata una delle prime sperimentazioni, nell’ambito del cratere sismico, del cosiddetto badge di cantiere per garantire un maggiore controllo circa l’accesso del personale e un sistema avanzato di sicurezza sul lavoro“.
Tutela
La diocesi ha disposto che sul badge di ciascuno lavoratore del cantiere sia riportata la scheda sanitaria per tutelare ancor più il lavoro degli operai in caso di infortunio. Il 6 marzo saranno presenti le autorità per l’apertura di un cantiere e l’inaugurazione di una struttura ultimata. Una testimonianza ancora più preziosa e necessaria in un periodo di emergenza Covid e di profonda crisi economica provocata dalla pandemia. “Tutto questo nasce da una grande sinergia con le istituzioni locali (comune di Camerino, Prefettura, sindacati, associazioni di categoria, uffici della Curia) e con il Commissario per la ricostruzione e la Regione Marche- evidenzia a Interris.it monsignor Massara-. E’ la riprova che quando le istituzioni lavorano insieme possono far ripartire la ricostruzione post-sisma. Un sogno e una speranza che si scorge nella grave crisi che sovrasta la città“.