“In questi mesi il nostro mondo globalizzato è stato duramente colpito dalla pandemia di Covid”, evidenzia il cardinale Luis Antonio Tagle, presidente di Caritas Internationalis e prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. In occasione del 1° settembre, Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, il porporato afferma: “Abbiamo preso coscienza della nostra comune natura umana. E di quanto siano interconnesse le dimensioni politica, economica, sociale, spirituale e culturale”.
A difesa del Creato
Inoltre, sottolinea a Fides il cardinale Tagle, “ci siamo resi conto di quanto sistemi sociali ingiusti abbiano creato un terreno fertile per la diffusione delle malattie. Di quanto siano fragili le nostre vite. E di quanto fossimo vulnerabili già prima della diffusione di questo virus. Ma la pandemia in atto rappresenta per noi anche un’opportunità di far emergere una nuova forma di solidarietà. Così da far fronte comune al fine di proteggere le nostre vite”. E “questa Casa è stata donata da Dio a tutto il genere umano”. In quanto “custodi del creato, siamo chiamati ad assicurare che i suoi frutti siano effettivamente condivisi da tutti”. E “come seguaci di Cristo, condividiamo il ruolo di custodi della creazione di Dio ed il nostro benessere è legato al benessere della Madre Terra”.
Interconenssione
Il “papa rosso” (nome popolare del ministro vaticano delle missioni) ritiene che “lo sviluppo umano integrale possa essere promosso soltanto se verrà protetta la vita. E garantita la sostenibilità dei sistemi ecologici, economici, sociali e politici. Se verranno riconosciute le capacità uniche dell’essere umano in termini di conoscenza, volontà, libertà e responsabilità”. Inoltre il cardinale Tagle sostiene che la ripartenza post Covid dovrà attuare nuovi modi di vivere, giusti e sostenibili. Tenendo conto della stretta interconnessione tra il rispetto per la terra e il modo di vivere in ambito ecologico, economici, sociali e politici.