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Cattedrale di Bologna, oggi l’arcivescovo Zuppi celebra il Corpus Domini

Diocesi di Bologna, oggi la celebrazione del Corpus Domini presieduta dal cardinale Zuppi in cattedrale. Dal fine settimana riprende la visita pastorale

Oggi a Bologna il cardinale Matteo Maria Zuppi presiederà la Messa alle 18.30 in cattedrale. A cui seguirà l’Adorazione eucaristica in occasione della solennità del Corpus Domini. In calendario il giovedì che segue la prima domenica dopo Pentecoste. La festa del “Corpo del Signore” è una delle solennità più sentite a livello popolare. Il suo significato richiama la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. Fino alla pandemia si è accompagnata a processioni. Rappresentazione visiva di Gesù che percorre le strade dell’uomo.Domini

Corpus Domini

Domenica alle 17.30 a San Pietro, l’arcivescovo di Bologna presiederà la celebrazione eucaristica. Con l’istituzione di venti nuovi accoliti provenienti da varie parrocchie del territorio diocesano. Entrambe le celebrazioni avverranno nel rispetto delle normative anti-Covid. E saranno trasmesse in streaming sul sito web dell’arcidiocesi. E sul canale YouTube di “12Porte”. Venerdì, invece, dopo l’interruzione dovuta all’emergenza sanitaria per il Covid-19, riprenderà la visita pastorale indetta dall’arcivescovo nel 2019. La ripresa avverrà dal vicariato di Cento. Fino a domenica 6 giugno il cardinale Zuppi incontrerà la zona di Pieve di Cento. Da giovedì 17 giugno a domenica 20 giugno quella di Renazzo-Terre del Reno. E da giovedì 24 giugno a domenica 27 giugno visiterà la zona pastorale di Cento.Domini

Origini

Le origini della solennità del “Corpus Domini” risalgono al XIII secolo. A Liegi, in Belgio. Dove il vescovo assecondò la richiesta di una religiosa che voleva celebrare il Sacramento del corpo e sangue di Cristo. Al di fuori della Settimana Santa. Le radici della festa vanno ricercate nella Gallia belgica. E nelle rivelazioni della beata Giuliana di Retìne. L’estensione della solennità a tutta la Chiesa è dovuta a papa Urbano IV. Con la bolla “Transiturus” dell’11 agosto 1264.

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