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La Consolata come risposta spirituale alle illusioni della torre di Babele

Arcivescovo Nosiglia alla Festa della Consolata: "Le grandezze umane sembrano assicurarci una vita bella e ricca di felicità. Ma sono come la torre di Babele"

La Consolata come antidoto a Babele. “Le grandezze umane sembrano assicurarci una vita bella e ricca di felicità. Ma sono come la torre di Babele“, afferma l’arcivescovo di Torino. Alla Festa della Consolata monsignor Cesare Nosiglia esorta i fedeli a mettersi ai piedi della Madonna Consolata. E ad “affidarsi a Lei, Madre amorevole e vigile. Pronta ad intervenire per la gioia ed il bene dei suoi figli”.

Il Vangelo della Consolata

Il presule richiama “l’intercessione della Madre di Dio e madre nostra”. Che, “per volere di Gesù ci rivela la sua premurosa cura per le nostre famiglie e comunità”. E apre “il nostro cuore alla fede in Cristo”. Da qui l’appello ad accogliere il Vangelo “senza troppi distinguo e riserve. Quando esso ci invita a compiere scelte e gesti controcorrente”. Consolata

Il virus dell’individualismo

“Molti problemi ci assillano in questo tempo che stiamo attraversando– osserva monsignor Nosiglia-. Molte famiglie sono allo stremo non solo per difficoltà del lavoro che viene meno. Ma anche perché prive di una sicura speranza per il futuro. L’epidemia ha molto abbassato il nostro orgoglio. E ha fatto emergere quanto la carenza di valori etici e spirituali siano stati ignorati e disattesi. Sotto la spinta di un cieco individualismo. E della ricerca del bene per se stessi. A scapito del bene comune“.

 

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