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CONSIGLIO CEI, BAGNASCO: “L’EUROPA TEMA IL PENSIERO UNICO”

Un appello forte per chiedere piĆ¹ lavoro. Il presidente dei vescovi italiani cardinale Angelo Bagnasco ha pronunciato parole chiarissime nel discorso con cui ha aperto i lavori del Consiglio permanente della Cei a Roma. ā€œCi spiace dover ripetere alcune cose, ma in quanto Pastori che vivono in mezzo al loro popolo, abbiamo lā€™obbligo di dar voce a chi non ha voce o ne ha troppo poca ā€“ ha detto l’arcivescovo di Genova – Le nostre parrocchie sono testimoni di come la povera gente continui a tribolare per mantenere sĆ© e la propria famiglia. Vediamo aumentare la distanza fra ricchi e poveri; lo stesso ceto medio ĆØ sempre piĆ¹ risucchiato dalla penuria dei beni primari, il lavoro, la casa, gli alimenti, la possibilitĆ  di cura. Con speranza sentiamo le dichiarazioni rassicuranti e i provvedimenti allo studio o in atto; ma le persone non possono attendere, perchĆ© la vita concreta corre ogni giorno, dilania la carne e lo spiritoā€.

Il porporato, dopo aver esternato, cifre alla mano, la sua preoccupazione, ĆØ stato molto esplicito: ā€œSul fronte occupazionale ā€“ ha ribadito – la gente si aspetta un impegno ed una dedizione ancora piĆ¹ grandi e continui da parte della politica, come di ogni altro soggetto capace di creare e incentivare lavoro e occupazione. Nessuno puĆ² illudersi circa lo stato di disagio o di disperazione legato alla disoccupazione o alla incertezza: la teoria della flessibilitĆ  ā€“ che puĆ² avere le sue ragioni ā€“ getta la persona in uno clima fluido e inaffidabile. Ci chiediamo: coloro che teorizzano non sono forse i primi ad essere ben sicuri sul piano del proprio lavoro e, forse, del proprio patrimonio?ā€. Una presa di posizione senza equivoci riguardo alla tanto sbandierata flessibilitĆ  che il piĆ¹ delle volte si traduce in una precarietĆ  senza fine, contro la quale solo la Chiesa sembra far udire la sua voce. Ma i temi toccati dal cardinale sono stati diversi, dal terremoto all’Europa, dal futuro dei giovani al terrorismo, dalle unioni civili all’eutanasia.

A un mese dal sisma

ā€œLa forza dello spirito, che la fede alimenta, ĆØ piĆ¹ forte del terremotoā€. CosƬ Bagnasco ha ricordato le vittime del Lazio e delle Marche, facendo sentire la vicinanza alle popolazioni colpite. Una vicinanza che si ĆØ tradotta in opere concrete, prima con il milione di euro proveniente dai fondi dell’8 per mille e poi con la colletta nazionale che si ĆØ svolta in concomitanza con il Congresso eucaristico di Genova. Il cardinale ha elogiato lo spirito dei volontari e ha sottolineato l’importanza ā€œdei piccoli centriā€, affinchĆ© non vengano abbandonati come ā€œuna certa visione socio-economica ritiene non solo inevitabile, ma persino auspicabileā€. Ma ha anche stigmatizzato l’ignobile vignetta di Charlie Hebdo: ā€œCome non ribellarsi davanti alla mancanza di sensibilitĆ  e di rispetto? ƈ questo che intendiamo per libertĆ ? Non esiste dunque nulla di talmente profondo e sacro ā€“ anche umanamente ā€“ che non debba essere sbeffeggiato da alcuni ā€œilluminatiā€? La coscienza collettiva ĆØ chiamata a reagire in maniera chiara, alta e indignataā€.

La crisi del Vecchio Continente

Uno sguardo attento e approfondito ĆØ stato riservato all’Europa. ā€œCā€™ĆØ bisogno ā€“ secondo Bagnasco – di un di piĆ¹ Europaā€. Senza internazionalismi confusi ma con l’apporto da parte di ogni Stato del proprio patrimonio culturale, di tradizioni, di storia che porti a superare ā€œogni forma di sciovinismo. I nazionalismi non si vincono nĆ© con lā€™omologazione forzosa, che ĆØ una sottile espressione di violenza, nĆ© con lā€™irenismo miope che ĆØ una forma sofisticata di deriva etica e di annullamento identitarioā€. Il pericolo individuato dal presidente dei vescovi ĆØ quello che Papa Francesco chiama ā€œpensiero unicoā€: ā€œPiĆ¹ che tanta povera gente disperata che bussa alle porte del continente, lā€™Europa dovrebbe temere il cambiamento del modo di pensare che si vuole imporre dallā€™esternoā€. ā€œPropagandare in modo ossessivo certi stili di vita ā€“ ha sottolineato il cardinale – inculcare il principio del piacere a qualunque costo, esaltare la ā€œdea fortunaā€ e il gioco anzichĆ© il gusto del dovere, del lavoro, della onestĆ ; insinuare il fastidio dei legami, se questi non appagano sempre e comunque, non sostenere la fedeltĆ  agli impegni di coppia, di famiglia, di lavoroā€¦ tutto questo connota una mutazione culturale che aliena la persona da se stessa e dalla realtĆ , la appiattisce sul tutto e subito, la imprigiona in un individualismo esasperato, propagato come libertĆ ā€. E fa il gioco di ā€œapprofittatori cinici, e spesso oscuri, attenti a lucrare denaro e potereā€. Non solo: non riconoscere le identitĆ  religiose in nome di un laicismo esasperato, significa forse che ā€œsi ĆØ intuito che la vera religiositĆ  costituisce un argine al potereā€, al punto che ā€œil cristianesimo ĆØ considerato ā€œdivisivo perchĆ© non canta nel coro prestabilitoā€.

Il destino dei giovani

Ricordando l’eccezionale esperienza della Giornata mondiale della gioventĆ¹ a Cracovia, il cardinal Bagnasco ha evidenziato che ā€œil cuore dei ragazzi, pur in mezzo a incertezze, cerca il pane solido della fede; ĆØ attraversato da una nostalgia interiore che aspetta un nome. Cā€™ĆØ un risveglio spirituale nelle loro anime: non possiamo deluderli. Con i nostri preti, vogliamo essere alla loro altezza!ā€. Una sfida prioritaria per la Chiesa italiana.

L’orrore del terrorismo

Accennando ai ā€œrecenti e ripetuti fatti di terrorismo hanno sterminato vite umane e sparso inquietudine in tuttiā€, il presidente della Cei ha ammonito: ā€œIl terrorismo si serve non solo del fanatismo di gruppi, ma anche del disagio sociale, e soprattutto del vuoto spirituale e culturale di non pochi giovani occidentali che ā€“ paradossalmente ā€“ spesso cercano un motivo per vivere in una perversa ragione per morire. Come sempre, i mercanti di armi, di petrolio o di potere, speculano nellā€™oscuritĆ  di affari e posizioni dā€™oroā€.

Famiglia ed eutanasia

Altri due aspetti sono stati toccati nella lunga prolusione da Bagnasco. Il primo riguarda la famiglia e la legge sulle unioni civili. In un quadro di grandissima incertezza economica, ā€œmoltissimi si domandano perchĆ© tanta enfasi e tanto impegno sia stato profuso per altri obiettivi per nulla urgenti. Insieme a molte persone di diverse estrazioni, ribadiamo che la famiglia ĆØ la prima forma di societĆ : non puĆ² essere paragonata ad alcuna altra forma di unioneā€. Infine, il porporato ha espresso tutta la sua preoccupazione dopo il recente caso di eutanasia di un bambino in Belgio: ā€œdeve interrogarci seriamente: dove stiamo andando? PiĆ¹ in generale prendiamo atto che, ogni volta che si ipotizzano leggi su questi temi decisivi, subito si cerca di pilotare la sensibilitĆ  e lā€™opinione pubblica appellandosi a casi eccezionali di grande impatto emotivo; e si invoca la necessitĆ  di ordinare le cose, di normare le procedure. Ma tutto questo accade senza partire dal principio di base, lā€™inviolabilitĆ  della vita umana sempre e comunque: se cade questo principio, lā€™individuo passerĆ  da soggetto da rispettare a oggetto di cui disporreā€.

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