E' necessaria una maggiore presenza delle donne in ruoli dirigenziali negli organismi della Santa Sede. Quello delle quote rosa in Vaticano è uno dei temi che sono stati affrontati durante le sessioni di lavoro della 29esima riunione del Consiglio dei cardinali per la riforma della Curia, che si è svolto dall'8 al 10 aprile, alla presenza di Papa Francesco. E' quanto ha riferito in un briefing il direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti.
Più ruoli al femminile
Rispondendo ai giornalisti, Gisotti ha spiegato che non è la prima volta che si affronta il tema e che il Papa ha parlato della necessità di una teologia della donna. Il direttore della Sala Stampa, ha anche sottolineato che in campo culturale il ruolo di leadership è già stato affidato a delle donne, come nel caso della direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, alla quale si aggiunge la nomina – avvenuta in data odierna – di Amalia D'Alascio a capo ufficio della Biblioteca Apostolica Vaticana. “E non è detto che apppunto la cultura possa aprire la strada ad altri ambiti”, ha aggiunto Gisotti. Inoltre, ha riferito che durante la riunione del consiglio non si è parlato delle recenti dimissioni di Lucetta Scaraffia e delle altre componenti della redazione del supplemento femmini dell'Osservatore Romano.
Parte la consultazione della nuova costituzione apostolica
Inoltre, Gisotti, ha comunicato l'avvio del processo di consultazione sulla bozza della nuova costituzione apostolica, la “Praedicate Evangelium”, che sostituirà la “Pastor Bonus” di Giovanni Paolo II. “Durante la riunione si è messa a punto la procedura per la consultazione sulla nuova Costituzione apostolica, il cui titolo provvisorio, come è noto, è 'Praedicate evangelium' – ha spiegato – La bozza approvata dal Consiglio dei cardinali verrà ora inviata ai presidente delle Conferenze episcopali Nazionali, alle Conferenze dei Superiori e delle Superiori Maggiori e ad alcune Università Pontifice a cui sarà richiesto di inviare osservazioni e suggerimenti”. Gisotti ha osservato che l'auspicio è quello di avere entro la fine del 2019 il testo definitivo da portare all'approvazione di Papa Francesco.