Un altro sacerdote è morto in Africa. Padre Paul Mbon, religioso congolese, è stato massacrato a colpi di machete presumibilmente la notte tra il 28 e 29 giugno nei pressi della parrocchia di Sembé, nel dipartimento di Sanghaa (diocesi di Ouesso), nella Repubblica democratica del Congo. Lo riporta la stampa locale ripresa dal Sir.
Massacro senza fine
Il suo corpo è stato ritrovato solo diversi giorni dopo, nelle acque del fiume Sangha, dopo che i defeli ne avevano denunciato la scomparsa alle autorità. Padre Mbon si era recato a Ouesso, capoluogo della regione, per assistere ad un’ordinazione ma era stato avvicinato da alcune persone mentre passeggiava con un amico. Le indagini sono in corso e la polizia ha individuato un primo sospetto. Secondo la redazione de “Il sismografo” nel corso del 2019 sono già 16 gli operatori pastorali uccisi, di cui 10 in Africa e 6 nelle Americhe. In morte parti dell'Africa si assiste a una recrudescenza di violenze contro i cristiani. Lo scorso 27 giugno, quattro laici cattolici sono stati uccisi a Bani, a circa 12 km da Bourzanga, capoluogo dell’omonimo dipartimento della provincia di Bam, nel nord del Burkina Faso, nell’assalto da parte di un gruppo jihadista del villaggio. Dopo aver costretto gli abitanti a ritirarsi nelle loro abitazioni, i terroristi sono passati casa per casa ad identificare le persone secondo la loro appartenenza religiosa, uccidendo i non musulmani. “Se si continuerà a non intervenire il risultato sarà l’eliminazione della presenza cristiana da quest’area e forse in futuro anche dall’intero Paese” aveva commentato l'attacco mons. Laurent Birfuoré Dabiré, vescovo di Dori, in Burkina Faso.