Continuano in Bangladesh gli attacchi di estremisti verso rappresentanti delle minoranze religiose e attivisti per i diritti umani.
Il rapporto Cca
E’ quanto si apprende da un rapporto stilato dalla “Conferenza cristiana dell’Asia” (Cca), unione tra diverse Chiese cristiane presbiteriane presenti in Asia, che ha inviato nelle scorse settimane una delegazione a indagare sulla situazione delle minoranze religiose in Bangladesh. Il rapporto è riportato dall’organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie.
Secondo il rapporto, durante e dopo le elezioni del 2014, i villaggi abitati da gruppi religiosi non musulmani sono stati oggetto di numerosi assalti: individui e gruppi legati a partiti islamisti hanno saccheggiato e bruciato proprietà e residenze di cittadini indù, cristiani e buddisti, in diverse parti del paese.
La delegazione, composta da rappresentanti di diversi gruppi religiosi, osserva che alcuni partiti politici hanno strumentalizzato deliberatamente i sentimenti religiosi della gente comune per intensificare la tensione e la polarizzazione intercomunitaria. Il tutto per trarne vantaggi politici.
Land grabbing
Un fenomeno diffuso è il land grabbing. Almeno 431.000 persone, afferma la nota inviata a Fides, in maggioranza appartenenti a popolazioni indigene e minoranze religiose, continuano a vivere da sfollati interni, vittime di conflitti o perché cacciate dai loro terreni.
Uccisi 10 attivisti
Non sono stati risparmiati dagli estremisti neppure gli attivisti per i diritti umani: “Negli ultimi due anni almeno dieci blogger laici, giornalisti e attivisti per i diritti umani, sono stati uccisi solo perché promotori della libertà di pensiero, dell’armonia religiosa, della tolleranza e della trasparenza politica” nota la delegazione.
Il sentimento che accomuna la vita delle minoranze religiose in Bangladesh è la paura, conclude la nota della Commissione. Fonte: Fides.