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Comune e diocesi commemorano a Vittoria la medaglia d’oro al merito civile Giovanni Palatucci

Una targa a Vittoria (Ragusa) per ricordare l'ex questore di Fiume, medaglia d'oro al merito civile per aver salvato dalla deportazione nei campi di concentramento nazisti circa 5000 ebrei italiani e stranieri

A Vittoria, in provincia di Ragusa, comune e diocesi celebrano la memoria dell’eroe Giovanni Palatucci. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha ricordato che “nei terribili mesi dell’occupazione nazista dell’Italia tante persone hanno nascosto. Aiutato. Salvato ebrei in fuga. A rischio della propria vita. Difendendo, con loro, la nostra dignità. Penso al questore Giovanni Palatucci. All’amministratore dell’ ‘Avvenire d’Italia’, ed esponente dell’Azione Cattolica, Odoardo Focherini. Sono morti nei campi di concentramento. Proprio per il loro appoggio agli ebrei perseguitati. Sono circa cinquecento gli italiani riconosciuti da Israele come ‘Giusti’ tra le nazioni. Diverse migliaia si adoperarono in vari modi per la salvezza degli ebrei“.Vittoria

Il martirio civile di Giovanni Palatucci

Una targa commemorativa per Giovanni Palatucci, ex questore di Fiume. Medaglia d’oro al merito civile per aver salvato dalla deportazione nei campi di concentramento nazisti circa 5000 ebrei italiani e stranieri. La targa è stata scoperta nel comune siciliano di Vittoria. La cerimonia si è svolta nell’anniversario della morte di Palatucci. Avvenuta a Dachau il 10 febbraio 1944. Hanno partecipato il prefetto, Filippina Cocuzza e il questore, Gìusy Agnello. Il commissario straordinario di Vittoria, Filippo Dispenza. Una delegazione di studenti dell’istituto comprensivo San Biagio. I rappresentanti della diocesi.

Giusto tra le Nazioni

Poco prima, nella Sala delle Capriate, nel chiostro delle Grazie, si era svolta la commemorazione di Palatucci.Ricordato come “Giusto tra le Nazioni“. Hanno partecipato, collegati in videoconferenza, il rabbino Ariel Finzi ed Evelyn Aouate. Presidente dell‘Istituto Siciliano di Studi Ebraici. Ogni anno, il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria. Ricorrenza voluta dal Parlamento Italiano per commemorare le vittime dell’Olocausto. Nello stesso giorno del 1945 fu liberata la cittadina polacca di Oswiecim (Auschwitz). Vi fu scoperto il campo di sterminio. Furono tratti in salvo i pochi superstiti. Rivelando al mondo l’orrore del genocidio. Nel Giorno della Memoria si ricordano i “Giusti tra le Nazioni”. Cioè tutti i non ebrei che, a rischio della propria vita, hanno salvato gli ebrei dalla Shoah.

Suprema Corte Israeliana

Il titolo onorifico di “Giusto tra le Nazioni” viene conferito dal 1963 da una commissione guidata dalla Suprema Corte Israeliana. Con l’incarico di valutare secondo criteri meticolosi la documentazione. E le testimonianze che possano avvalorare il coraggio e il rischio affrontato dai salvatori. Chi viene riconosciuto Giusto tra le nazioni, viene insignito di una medaglia. Riceve un certificato d’onore. Diviene cittadino onorario dello Stato di Israele. E gli viene dedicata la piantumazione di un’albero nel Giardino dei giusti. Al museo Yad Vashem di Gerusalemme. Nella tradizione ebraica ciò indica il desiderio di ricordo eterno. Ad oggi, sono stati riconosciuti oltre 20mila Giusti tra le nazioni. Inclusi circa cinquecento italiani.

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