“Sono riuscito a difendermi e ad attutire le percosse solo in parte. Quando hanno visto che non mi muovevo più mi hanno lasciato sanguinante sulla strada. Mi hanno minacciato che, se avessi rifatto una cosa del genere, mi avrebbero inflitto la stessa punizione. Prima di andarsene mi hanno anche esortato a tagliarmi la barba”, queste le parole di Combo, l’artista francese che ha iniziato una campagna di sensibilizzazione interculturale molto particolare che, oltre a invadere Parigi, ha fatto il giro della rete.
L’artista nato in Francia da papà libanese cristiano e da mamma marocchina musulmana, ha raccontato di essere stato aggredito, gettato a terra e picchiato violentemente proprio il giorno in cui realizzò il murales “Coexist” in cui la C è stata sostituita da una mezza luna musulmana, la X da una stella di Davide e la T da una croce cristiana. Accanto alla particolare scritta Combo ha ritratto se stesso a grandezza naturale. Combo anzichè reprimere la sua manifestazione artistica come gli era stato chiesto ha deciso di avviare un’opera di sensibilizzazione interculturale, mettendo su stampa la sua opera e incoraggiando le persone a diffondere i manifesti per tutta la città. In questo modo Combo con la sua opera si è fatto promotore del dialogo interreligioso in un tempo e in una luogo, Parigi, in cui la questione porta con sè ancora tanta amarezza.
Pochi giorni dopo l’aggressione, Combo ha creato un evento su Facebook, invitando gli esponenti dell’ “Arab World Institute” di Parigi ad incollare i poster in giro per la città. Il presidente dell’istituto, Jack Lang, politico socialista di padre ebreo, è apparso così in compagnia di Combo durante l’evento di sensibilizzazione, durante il quale sono stati distribuiti centinaia di volantini e manifesti.