Trecentottantadue atleti di 67 Paesi dei cinque continenti in campo. Quattro gironi da quattro squadre per un totale di 16 formazioni. E’ la Clericus Cup 2015, torneo di calcio rivolto a seminaristi e sacerdoti di collegi, università e seminari pontifici, che ha preso il via ieri. L’evento, giunto alla nona edizione, è promosso dal Centro sportivo italiano (Csi) con il patrocinio dell’Ufficio nazionale del tempo libero, turismo e sport della Cei, e dei Pontifici Consigli per i laici e della cultura. Quest’anno sulle maglie degli atleti campeggia la frase “Giochiamo in attacco la partita del Vangelo”, come affermato da Papa Francesco il 7 giugno scorso agli 80mila partecipanti all’incontro in piazza san Pietro per il 70° del Csi. Al torneo partecipa una squadra esordiente: il Collegio Altomonte dell’Università Santa Croce. Il 23 maggio, giorno della finale, si saprà la vincitrice della coppa che nella passata edizione è andata al Collegio urbano.
“L’attaccare è giocare a uomo, farsi vicino ad ogni uomo”, ha spiegato nei giorni scorsi in una conferenza stampa don Alessio Albertini, consulente ecclesiastico nazionale del Centro sportivo italiano. “Un prete sta nello sport – ha osservato il sacerdote – perché lì ci sono gli uomini concreti, e dove c’è un uomo c’è anche Gesù”. Secondo il segretario del Pontificio Consiglio per i laici, monsignor Josef Clemens, “il lavoro pastorale è un lavoro di squadra: è il mettere insieme i talenti e le forze di tutti che porta alla vittoria, nello sport e nell’evangelizzazione”. Nel corso della conferenza stampa, inoltre, è stata messa in luce l’importanza della formazione dell’educatore sportivo, che per i ragazzi “è figura di riferimento a volte più importante dei genitori e degli insegnanti, ma spesso trascurata”.