Due appuntamenti rilevanti per il mondo cattolico in questi giorni, anche se di natura diversa.
Il primo riguarda la Civiltà Cattolica, la rivista dei gesuiti le cui bozze vengono riviste dalla Segreteria di Stato. Sabato, infatti, uscirà il quaderno numero 4000, in 5 lingue, con una veste grafica speciale e una sorpresa in copertina. Nata il 5 aprile 1850, La Civiltà Cattolica è la più antica rivista culturale ancora edita in Italia. Il periodico diretto da p. Antonio Spadaro celebrerà l’evento innanzi tutto con un’udienza concessa dal Santo Padre al Collegio degli Scrittori e ai collaboratori della rivista, la mattina del 9 febbraio. Prima di Francesco, avevano celebrato i numeri mille precedenti Pio XI (1892) Leone XIII (1933) e Paolo VI (1975). Ben 12 Pontefici hanno rivolto messaggi e discorsi direttamente ai padri scrittori della rivista nel corso degli anni. In questa occasione essi vengono pubblicati per la prima volta tutti insieme nel volume “Il coraggio e l’audacia. Da Pio IX a Francesco”, edito da Rizzoli, corredato da una ricca introduzione storica. L’11 febbraio usciranno — novità assoluta nella storia della rivista — anche 4 edizioni mensili in spagnolo (presentata il 9 febbraio alle 18,00 nell’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede), inglese (sarà presentata il 28 febbraio alle 18,30 nella residenza dell’Ambasciatrice del Regno Unito presso la Santa Sede), francese e coreano. Il fascicolo 4000 verrà presentato presso la sede della rivista in via di Porta Pinciana 1, sabato 18 febbraio alle ore 18 con una tavola rotonda alla quale parteciperanno il prof. Giuliano Amato, l’on. Emma Fattorini, il prof. Andrea Riccardi. Seguiranno nei prossimi mesi altre iniziative celebrative.
L’altro anniversario è quello della fondazione della Comunità di S. Egidio che domani celebra i 49 anni di attività. Lo farà con “gente di ogni età, proveniente da tutti i quartieri della Capitale, insieme ai poveri che ne fanno parte e a tanti amici che ne accompagnano il cammino” nella basilica di San Giovanni in Laterano con una Messa presieduta da monsignor Giovanni Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato per gli Affari Generali.
“Alla fine della liturgia – rende noto la Comunità – si farà festa con al centro quelle periferie umane ed esistenziali che sin dall’inizio fanno parte integrante della Comunità: presenti tanti anziani in difficoltà, a cui Sant’Egidio è particolarmente vicino, i senza dimora che nei giorni scorsi hanno sofferto per l’emergenza freddo, i disabili, alcuni dei quali inseriti in percorsi artistici e lavorativi, gli immigrati che da anni stanno vivendo l’esperienza dell’integrazione nel tessuto sociale e civile italiano, tanto da potersi chiamare a pieno titolo “nuovi europei”. Ci saranno anche i profughi siriani arrivati dal Libano con i corridoi umanitari realizzati insieme alle Chiese protestanti italiane, una parte dei quali ha ormai ottenuto lo status di rifugiato e comincia a inserirsi nel mondo del lavoro. Sarà la festa anche di chi lavora nel programma Dream per la cura dell’Aids in dieci Paesi africani con oltre 300 mila persone seguite e più di 63 mila bambini nati sani da madri sieropositive. E di chi è impegnato, sempre in Africa, nel programma Bravo! per la registrazione anagrafica, che ha fatto emergere, solo in Burkina Faso, oltre 3 milioni e mezzo di “invisibili”, in gran parte minori”.