Testimoniare il Vangelo in Cina. “Io e mio seminario” è il tema del concorso organizzato per i seminaristi della diocesi di Pechino. Un’occasione, evidenzia l’agenzia missionaria vaticana “Fides”, per festeggiare i 40 anni di fondazione del seminario di Pechino. Al concorso hanno partecipato sacerdoti, professori e laici impegnati ad accompagnato il cammino vocazionale dei seminaristi. Con la preghiera e l’aiuto concreto. I seminaristi hanno ripercorso il passato. Hanno raccontato il presente. E hanno immaginato il futuro. Condividendo alcuni temi. Come “La mia storia personale con il mio seminario”. “Il seminario nei miei occhi”.
Seminaristi in Cina
“Gloria al Signore. Fare del bene alla gente. A servizio del popolo”. Con questo motto, il seminario della diocesi di Pechino ha percorso 40 anni di cammino. Per la formazione delle vocazioni. Preparando i sacerdoti per la diocesi di Pechino. Ma anche di tante altre diocesi sorelle, soprattutto delle zone periferiche e più lontane. Gran parte dei seminaristi che vi hanno studiato infatti non sono di Pechino. Oggi alcuni sono tornati nelle proprie diocesi. A portare avanti l’evangelizzazione locale. Altri hanno avuto l’opportunità di continuare la formazione permanente. Anche all’estero. Altri ancora sono impegnati nella pastorale delle parrocchie di Pechino.
Vocazioni
La parrocchia di Pechino è dedicata a San Michele. Un tempo era la cappella del seminario. Poi è diventata parrocchia nel 2003. Per le esigenze pastorali della zona. E anche luogo di tirocinio pastorale dei seminaristi. Qui i parrocchiani considerano i seminaristi come loro figli. Dai libri ai viveri. Alla frutta, Alla verdura. Le loro offerte non sono limitate al periodo delle grandi feste. O alla Giornata per le vocazioni. Ma sono quotidiane. Perché i cattolici di Pechino sono convinti che il seminario è il cuore della diocesi. E che i seminaristi sono il futuro della Chiesa. Lo conferma l’ultima Giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni. Nonostante fosse impossibile la presenza fisica dei fedeli a causa della pandemia. Quasi tutti i parroci si sono impegnati a mobilitare comunque i parrocchiani. Per sostenere la formazione delle vocazioni. Spiritualmente ed economicamente.