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Cina: arrestato vescovo Xinxiang, Pechino non riconosce la diocesi

Lo riporta l'agenzia AsiaNews; per molti fedeli l'accordo con il Vaticano è stato tradito e in Cina sono aumentate le persecuzioni contro i cristiani

Nel giro di due giorni quasi tutto il personale ecclesiastico della prefettura apostolica di Xinxiang, in Cina, è stato azzerato con un’operazione delle forze di polizia della provincia dell’Hebei. Arrestato anche il vescovo mons. Zhang Weizhu, sette sacerdoti e dieci seminaristi. Lo riferisce AsiaNews.

Almeno cento poliziotti hanno circondato l’edificio usato come seminario diocesano a Shaheqiao (Hebei). Poi la polizia è entrata nell’edificio e ha arrestato sacerdoti, insegnanti del seminario, e seminaristi che ricevevano lezioni nella fabbrica. La prefettura apostolica di Xinxiang non è riconosciuta dal governo cinese. Per questo, tutte le attività di sacerdoti, seminaristi e fedeli sono considerate “illegali” e “criminali“, riferisce AsiaNews. “Secondo molti osservatori, dalla firma dell’Accordo provvisorio fra Cina e Santa Sede, la persecuzione contro i cattolici, specie quelli non ufficiali, si è accresciuta”, commenta il portale dei missionari riferendo che per molti fedeli “l’Accordo è stato tradito”.

Mons. Giuseppe Zhang Weizhu, 63 anni, è stato ordinato vescovo nel 1991 e ha subito diverse volte periodi di prigionia. La prefettura apostolica di Xinxiang conta 100mila fedeli.

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