Ecco perché il Cile non può fare a meno del cattolicesimo politico. Il messaggio dei vescovi

Cile

I vescovo del Cile  inoraggiano “tutte le iniziative che portano al dialogo sociale. All’amicizia civica. E al bene comune. In particolare il processo costituente che richiede il riconoscimento e l’ascolto di tutti i settori“. Perciò chi professa la fede cristiana è chiamato ad essere “protagonista attiva dei cambiamenti di cui il Cile ha bisogno“. La Chiesa cilenaa sostiene le “istanze di solidarietà presenti nella società che lavorano per la giustizia sociale“. L’agenzia missionaria vaticana Fides rilancia l’esortazione dei vescovi del Cile. Al termine dell’assemblea plenaria della conferenza episcopale che si è svolta a Lo Cañas.

Impegno in Cile

I vescovi riflettono sulla realtà nazionale nel contesto mondiale. E sottolineano “le sfide che il Paese si trova davanti in questo momento”. E che “possono essere affrontate con l’impegno di ognuno”. L’episcopato percepisce “la gravità dell’insicurezza sociale. Della violenza. E della criminalità. Siamo consapevoli della precarietà economica e spirituale di tante famiglie. Afflitte dall’inflazione e dallo scoraggiamento. Siamo testimoni della disperazione di molti giovani e adulti. Incoraggiamo l’integrazione dei migranti nella nostra società”. Il messaggio viene inviato “per incoraggiare il nostro rinnovamento ecclesiale. E anche per impegnarci nel cammino della conversione“. La priorità dell’eiscopato cileno è “incoraggiare e guidare le comunità. Continuando ad approfondire i processi sinodali“.

Giacomo Galeazzi: