Domani il summit green della Chiesa Italiana contro i veleni. Parla a Interris.it don Patriciello

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La Chiesa a tutela dell’ambiente. Per richiamare l’attenzione sulla piaga della devastazione ecologica domani la Chiesa italiana si riunisce nella terra dei fuochi. La Cei convoca ad Aversa la Conferenza Nazionale “Custodire le nostre terre. Salute, ambiente, lavoro“. La terra dei fuochi “non è un luogo ma un fenomeno vasto e diffuso”, puntualizza il vescovo di Aversa, monsignor Antonio Di Donna

Terra dei Fuochi

Chiesa green

Domani dalla Campania partirà simbolicamente la riflessione, online, dei vescovi e dei rappresentanti di 78 diocesi del Paese. Interessate dall’inquinamento ambientale. Secondo i siti di interesse nazionale censiti dal ministero della Transizione ecologica. Vi prenderanno parte il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei e arcivescovo di Perugia. Monsignor Antonio di Donna, vescovo di Acerra e presidente della Conferenza episcopale campana. Monsignor Carlo Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia. E presidente della Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute. Monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto. Presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace.

Don Maurizio Patriciello, sacerdote nella Terra dei fuochi

Boom di roghi tossici in pandemia

Spiega don Maurizio Patriciello, parroco a Parco Verde di Caivano, alle porte di Napoli: “La pandemia ha dato una grande mano ai delinquenti che bruciano scarti industriali. O che li interrano. In Campania e in altre zone d’Italia. Negli ultimi mesi di emergenza sanitaria provocata dal Covid c’è stato un drammatico aumento dei roghi. Per questo con i vescovi campani abbiamo intensificato la lotta. E la denuncia della devastazione ambientale del nostro territorio”.

Terra dei fuochi

“Mentre l’attenzione generale è attirata dalla pandemia, la criminalità organizzata

dissemina illegalmente veleni– evidenzia don Patriciello-. Quella dei roghi tossici nella terra dei fuochi è una piaga direttamente collegata al problema dell’evasione fiscale. Del lavoro in nero. Degli operai fantasmi. Tutti ciò che viene prodotto abusivamente deve essere smaltito in nero. In Campania ci sono centinaia di piccole fabbriche che producono indumenti, pellami, borse. Molte di esse lavorano in nero. Questi rifiuti industriali, gli scarti di lavorazione vengono occultati tra i rifiuti urbani. E ciò fa esplodere periodicamente le emergenze per l’immondizia. Che non si riesce a raccogliere dai cassonetti. Oppure questi veleni vengono bruciati. Alimentando i roghi tossici che sono cresciuti di numero negli ultimi mesi. O vengono interrati. Contaminando i terreni. O finiscono sotto forma di liquami nelle fogne e nei fiumi“.

Sos concerie

“Nella terra dei fuochi, come evidenziò anche l’allora premier Matteo Renzi quando lo incontrai alla Reggia di Caserta con il governatore campano Vincenzo De Luca, finisce di tutto. Vengono smaltiti qui anche i residui tossici di lavorazione delle concerie toscane e di altre regioni – prosegue don Patriciello-. Il problema delle crisi dei rifiuti non può essere risolto senza affrontare lo smaltimento industriale in nero. Nei roghi tossici non brucia la monnezza delle abitazioni private, bensì gli scarti del lavoro in nero. Purtroppo manca la volontà istituzionale di mettere mano sull’occupazione illegale perché con livelli così elevati di disoccupazione se ne temono le conseguenze sul lavoro“. E così “si accende il rogo, si chiamano i vigili del fuoco che lo spengono, Le ceneri diventano rifiuti speciali che restano lì sul terreno in balia del vento e della pioggia. Senza che nessuno li rimuova. La verità è che non si mette mai le mani sulla causa di questi roghi tossici. E cioè sul lavoro in nero“.

Record di casi

“La pandemia ha dato una grande mano ai roghi tossici nella terra dei fuochi”, ribadisce a Interris.it don Patriciello. Domani, dunque, ad Aversa i vertici della Chiesa Italiana alla Conferenza Nazionale Cei sulla devastazione ambientale. Don Patriciello: “Qui i clan bruciano o interrano scarti delle aziende che producono in nero in tutto il Paese. Mai tanti casi come negli ultimi mesi”. Un allarme in vista della Conferenza Nazionale Cei che domani ad Aversa riunirà i vertici della Chiesa Italiana per affrontare l’emergenza ambientale. A lanciare l’sos è il sacerdote simbolo della lotta ai veleni nella terra dei fuochi.

Paola Anderlucci: