L’unità nella Chiesa come modello per l’umanità. Una testimonianza

Logo Interris - Card. Tagle: "Sfidare l'odio e la paura"

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: Card. Tagle: "Sfidare l'odio e la paura"

La Chiesa come unione di gregge e pastori. “Quanto è consolante stupirsi dell’opera armonizzante dello Spirito Santo in persone e situazioni diverse. Quanto è bello per i cristiani mostrare al mondo che è possibile camminare insieme”. Il cammino sinodale è “camminare con Gesù per unirsi a lui nella sua missione”. E “Camminare con Gesù in missione” non è come fare “una passeggiata nel parco”. A dirlo è stato il cardinale Luis Antonio Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, durante la messa d’inizio d’anno lavorativo. “Il Sinodo – evidenzia il pro-prefetto – è un evento di tutta la Chiesa. Siamo tutti chiamati a partecipare attivamente, anche se non tutti siamo delegati eletti o nominati. L’importante è sentirci tutti coinvolti nel viaggio missionario di Gesù”. Lo riferisce l’agenzia missionaria vaticana Fides.

Chiesa in cammino

Il cammino sinodale vuole proprio essere “camminare con Gesù per unirsi a lui nella sua missione”. E “camminare con Gesù in missione non è una passeggiata nel parco”. Nel brano del Vangelo letto durante la messa, un villaggio di samaritani chiude le porte a Gesù e ai discepoli. “Perché la loro destinazione era Gerusalemme”. Gli apostoli Giacomo e Giovanni “volevano vendicarsi. Invocando il fuoco dal cielo per consumare quei samaritani. Ma Gesù rimprovera loro, non i samaritani”. E trova altre strade per proseguire il suo cammino verso Gerusalemme.

Chiesa in missione

“Durante il Sinodo possiamo aspettarci idee diverse e persino contrastanti- ha commentato il cardinale Tagle-. Speriamo che nessuno invochi il fuoco dal cielo per consumare coloro che differiscono da lui”. Gesù, come si vede anche nel passo del Vangelo di Luca, “cammina con pazienza, senza forzare chi non è pronto. Non si scoraggia. Troverà altre strade. È creativo. Vuole raggiungere Gerusalemme”. Anche il processo sinodale – ha proseguito il porporato filippino – richiede pazienza, rispetto e creatività. Con un’attenzione particolare alla missione. Il Sinodo deve ascoltare Gesù che ci insegna e ci corregge“.

 

Giacomo Galeazzi: