Come accade da quasi sette decenni l’ultima domenica di gennaio, domani la Chiesa celebra la Giornata mondiale dei malati di lebbra. Questa ricorrenza dall’altissimo valore caritativo e spirituale è giunta alla 69° edizione, evidenzia l’agenzia missionaria vaticana Fides. Fu istituita nel 1954 da Raoul Follereau, “l’apostolo dei lebbrosi” che lottò contro ogni forma di emarginazione e ingiustizia. Nonostante sia curabile, la lebbra è ancora un problema di salute pubblica in vari Paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina. Laddove persistono condizioni socio-economiche precarie. Che favoriscono la trasmissione della malattia. E rendono problematica la diagnosi precoce. Secondo i dati dell’ultimo “Annuario Statistico della Chiesa”, la Chiesa cattolica gestisce nel mondo 532 lebbrosari. In Africa 201, in America 41, in Asia 269, in Europa 19 e in Oceania 2. Le nazioni che ospitano il maggior numero di lebbrosari sono in Africa. Madagascar (31) Repubblica Democratica del Congo (26), Egitto (24). E in Asia: India (216), Vietnam (15).
Chiesa in missione
La Chiesa missionaria ha una lunga tradizione di assistenza verso i malati di lebbra. Spesso abbandonati anche dai loro stessi familiari. E ha sempre fornito loro cure mediche. Assistenza spirituale. E anche possibilità concrete di recupero e di reinserimento nella società. Alcuni istituti religiosi, nella loro missione evangelizzatrice, si sono dedicati all’assistenza medica. E al reinserimento sociale dei malati di lebbra. Come i Camilliani (Ministri degli Infermi, MI). Le Francescane Missionarie di Maria (FMM). Le Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria fondate dal missionario salesiano Beato Padre Luigi Variara. I Francescani Minori e Cappuccini. I Gesuiti. I Missionari e le Missionarie della Consolata. I Missionari e le Missionarie Comboniane. I missionari del Pime. Le Missionarie dell’Immacolata.
Paradigmi di santità
Sono diversi i missionari beatificati o canonizzati che hanno dedicato la vita ad alleviare le sofferenze dei malati di lebbra. Tra questi il belga San Jozef Daamian De Veuster, (1840-1889). Universalmente conosciuto come l’Apostolo dei lebbrosi dell’isola di Molokai. Dopo aver contratto lui stesso la lebbra, morì all’età di 49 anni, dopo averne passati 16 tra i lebbrosi. “Damien era soprattutto un missionario cattolico– disse Papa Benedetto XVI nell’omelia per la sua canonizzazione -. Don Damiano è conosciuto oggi come un eroe della carità. Perché si è identificato così strettamente con le vittime della lebbra”.
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