La Chiesa Usa in prima linea per l’accoglienza. Il governo del Texas vuole chiudere i centri di accoglienza per bambini in affido e migranti. I vescovi lanciano un appello: “Violata la libertà di religione”. Da marzo la Chiesa statunitense chiede al presidente Joe Biden una riforma generale del sistema migratorio. Invece, riferisce il Sir, i rischi nell’attraversamento delle frontiere si sono moltiplicati. L’amministrazione Biden ha sposato la politica di Donald Trump sui respingimenti rapidi alla frontiera. In nome del titolo 42. Un’ordinanza voluta da Trump. Per impedire di ampliare il fronte dei contagi da Covid-19. E per scongiurare il rischio di accogliere migranti senza alcuno screening sanitario. Il titolo 42 autorizza i respingimenti alla frontiera. Senza neppure prendere in esame le richieste di asilo. Biden ha deciso di sospenderlo per i minori non accompagnati.
Gli ordini del governatore
Il governatore del Texas nel suo ordine esecutivo si è appellato ai rischi di nuove infezioni. Per autorizzare la polizia statale non solo a fermare. Ma anche a sequestrare i veicoli che trasportano i migranti. E che hanno attraversato illegalmente il confine. Un’altra ordinanza dello stesso governatore ha un’esito deplorato dalla Chiesa. Cioè la chiusura, entro la fine di agosto, di tutte le strutture della Caritas. Si tratta dei centri che si occupano di bambini in affido e migranti. La norma toglierà la licenza di operare a tutte quelle attività che si occupano di migranti illegali. E porterebbe i bambini ad essere ammassati in strutture governative. Che al momento si stanno rivelando insufficienti.
Obbligo di accoglienza
I vescovi della diocesi di El Paso e di Dallas hanno fatto appello al governo statale, sostenendo che la norma viola la libertà religiosa. La fede, infatti, “impone di prendersi cura degli orfani. E delle vedove in difficoltà. Di accogliere lo straniero. E di prendersi cura di coloro che soffrono. Un lavoro ora minacciato. In violazione delle leggi che tutelano la libertà di religione”.