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Chiara Lubich, un carisma da riscoprire

Noi troviamo la santità in Gesù, che fiorisce in noi perché amiamo… Se cercassimo la santità per se stessa, non la raggiungeremmo mai. Amare, dunque, e null’altro. Perdere tutto, anche l’attaccamento alla santità, per tendere solo ad amare”. E’ una delle frasi che forse descrivono meglio il carisma di Chiara Lubich. Esattamente dieci anni fa si spegneva a Rocca di Papa la fondatrice del Movimento dei focolari, nato il 7 dicembre 1943 allo scopo di promuovere la fraternità universale.

L’impegno per la pace, per i poveri, per la promozione dei giovani, per il dialogo interreligioso. Sono innumerevoli i campi d’azione di Chiara Lubich e del Movimento da lei fondato. Impossibile descrivere compiutamente in poche righe una figura così complessa, un autentico gigante della fede di cui il 27 gennaio 2015 è stata aperta la causa di beatificazione. Ma senza dubbio alcune tappe della sua vita sono centrali.

L’inizio

Chiara nasce nel 1920 a Trento, seconda di quattro figli, in una famiglia ridotta in miseria dalla crisi del 1929 per colpa della quale il padre, socialista, rimase senza lavoro. La madre era invece una fervente cattolica. Il 7 dicembre 1943, in piena guerra mondiale, si consacra a Dio con voti privati. Nasce l’Opera di Maria, più nota come “Movimento dei focolari”. Le prove del conflitto, con il bombardamento di Trento, segnano i primi passi: attorno a Chiara si riuniscono le prime compagne. “Non è un caso – dirà nel suo discorso all’Onu – che il Movimento dei Focolari sia nato sotto il buio dei bombardamenti di quella terribile guerra, un gruppo di ragazze scopriva la luce dell'amore reciproco, dell'essere pronte a dare la vita una per l'altra, e decideva di portare questo amore tra le persone, i gruppi, i popoli, senza escludere e dimenticare nessuno“. Quella femminile sarà una presenza determinante, al punto da ottenere, nel 1985, che alla guida dei Focolari ci sia sempre una donna. Questo non le impedisce di avere accanto delle personalità maschili rilevanti, a cominciare da Igino Giordani, deputato Dc, che segna anche l’ingresso nel Movimento di persone sposate a dimostrazione che non si tratta di un cammino riservato a consacrati, e da Pasquale Foresi, che sarà il primo sacerdote dei Focolari.

La spiritualità dell’unità

E’ centrale nella vita di Chiara e del Movimento. E’ stata descritta in 12 punti cardine, a cominciare dal “Dio amore”. Si tratta di un autentico stile di vita impiantato nel Vangelo e in particolare nella preghiera di Gesù per l’unità “Ut omnes unum sint” riportata da Giovanni. Una spiritualità che richiede immediata adesione, decisa e concreta, qualcosa che susciti vita.

I giovani

Mentre la Chiesa si prepara a vivere un Sinodo dei vescovi dedicato ai giovani e al loro discernimento vocazionale, sia esso religioso o nel matrimonio, è impossibile non ricordare l’impegno di Chiara Lubich per i giovani. Il 6 luglio 1966 la fondatrice così si esprimeva ad un incontro di bambine dei Focolari: “Questo è un giorno storico, perché è la prima volta che il S. Padre riceve le bambine del Movimento dei Focolari! Proprio oggi avevo l’intenzione di far nascere ufficialmente sia la sezione delle bambine, sia la sezione delle giovanette del Movimento. Tutto questo, però, vale anche per i bambini e per i giovanetti”. E’ l’embrione del “Movimento Gen“, una “rivoluzione d’amore” che porterà giovani di tutto il mondo e appartenenti alle più diverse culture, estrazioni sociali, religioni ed anche non professanti un credo religioso a condividere il carisma dei Focolari.

La pace e il dialogo interreligioso

Il 28 maggio 1997 è una data importante per Chiara Lubich, chiamata a tenere un celebre discorso alle Nazioni Unite: “Io – disse tra l’altro – che sono oggi tra loro, rappresento pure una realtà viva praticamente in tutte le nazioni del mondo, anche se più umile, meno nota, ma forse non senza significato nel confronto con la grande conosciutissima istituzione che mi ospita. Anch'essa infatti – questa realtà -, il cui nome è 'Movimento dei Focolari', ha per fine la pace nel mondo. E' presente nella Chiesa cattolica e in oltre 300 Chiese e in molte Religioni, senza escludere uomini privi forse di un riferimento con l'Eterno, ma di buona volontà. Puntando sull'unità fra i singoli, fra i gruppi, fra i popoli; sognando una futura realtà, che potrebbe essere espressa dalla parola: Mondo unito, genera la pace nel mondo. Essa propone, promuove, costruisce la pace non ad alto livello, come è per l'ONU, ma nell'umanità, nel popolo, fra persone diverse per lingua, razza, nazione e fede”. In quello stesso discorso, Chiara citò l’incontro avvenuto quattro mesi prima in Thailandia, dove era stata invitata a parlare ad un’Università buddista nonostante la sua esperienza profondamente cristiana. Ma l’intera storia del Movimento è segnata dalla ricerca del dialogo interreligioso. Altrettanto importante è l’amicizia con il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, nato con la conoscenza di Athenagoras nel 1967. Un cammino che ha portato, tra le altre cose, alla nascita di una cattedra ecumenica, intitolata alla fondatrice e al Patriarca, sorta nella “Cittadella di Loppiano“, altra istituzione dovuta all’intuizione di Chiara, la prima di una serie di 25, testimonianza viva e quotidiana di una convivenza multiculturale fondata sulla vita evangelica. Una realtà abitata da 850 persone di 65 nazionalità, punto d’incontro tra popoli e religioni che il prossimo 10 maggio riceverà la visita di Papa Francesco, omaggio all’opera di una testimone coraggiosa del Vangelo.

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