L’asilo come diritto. A ribadirlo è il Coordinamento nazionale Comunità di accoglienza. Cnca ringrazia “tutti coloro che, nella nostra rete, si sono battuti” gli obiettivi di accoglienza e umanità. “Lavoreremo anche per rendere sempre più protagonisti le persone migranti e gli operatori dei servizi- spiega al Sir Riccardo De Facci, presidente del Cnca. Essi, infatti, “risultano ancora invisibili all’opinione pubblica”.
L’asilo come diritto
“Un primo passo di civiltà. Deve segnare l’inizio di un percorso di riconoscimento dei diritti delle persone migranti. E di superamento degli approcci di tipo securitario”, sostiene il Coordinamento nazionale Comunità di accoglienza (Cnca). L’intervento riguarda la nuova normativa sui richiedenti asilo. “I due più importanti risultati raggiunti–evidenzia Riccardo De Facci, presidente del Cnca-. Riguardano l’unitarietà del sistema di accoglienza con la creazione del sistema di accoglienza e integrazione. Che sarà decentralizzato e diffuso, come richiesto da associazioni ed esperti. E il ripristino, di fatto, della protezione umanitaria. Eliminata dal precedente governo”.
Come regolamentare l’immigrazione
De Facci ricorda che “questa legge è il frutto anche di una vasta mobilitazione delle organizzazioni della società civile. Tra cui la nostra federazione. Non siamo mai arretrati sul piano dei principi e delle prassi. Costruendo percorsi inclusivi nonostante orientamenti politici repressivi”. La richiesta adesso al governo e al Parlamento è quella di “superare definitivamente la legge Bossi-Fini sull’immigrazione. Seguendo le proposte delle campagne Ero straniero e Io Accolgo”.