A illuminare il cammino delle comunità cristiane nel Maghreb è fratel Charles. De Foucauld sarà proclamato santo a Roma il prossimo 15 maggio. Ma fratel Charles di Gesù è già venerato da tempo come una santo in quelle terre duramente provate. Nelle quali ha dato la propria vita. E ha per anni elevato e adorato nel deserto l’ostia consacrata. Qui, riferisce l’agenzia missionaria vaticana Fides, la sua santità già accompagna. E irriga il vissuto e il cammino delle multiformi comunità cristiane. Disseminate nel Maghreb. Giorno dopo giorno. Per vie misteriose e silenziose.
Illuminati da Charles
A partire dall’Algeria. Il Paese dove Charles de Foucauld visse buona parte della sua imparagonabile avventura spirituale. E dove fu ucciso il 1° dicembre 1916. Vescovi e esponenti delle diverse comunità ecclesiali sono impegnati nel Paese. E hanno cominciato a confrontarsi. Sul modo di scandire localmente il cammino verso la cerimonia di canonizzazione. “Un programma è in via di sviluppo”, spiega il vescovo di Costantina. Aggiunge monsignor Nicolas Lhernould: “La canonizzazione si inserisce in una serie di avvenimenti. E di ricorrenze che toccano il nostro presente e la nostra memoria ecclesiale. Stiamo ancora commemorando i 25 anni della scomparsa del cardinale Léon-Étienne Duval. Che fu arcivescovo di Algeri dal 1954 al 1988. E guidò la Chiesa algerina negli anni cruciali della decolonizzazione e dell’indipendenza“.
Martiri per la convivenza
“Per noi- prosegue il presule- è carico di suggestione anche il recente riconoscimento delle virtù eroiche di Magdeleine di Gesù. La missionaria che nel 1939 fondò le Piccole Sorelle di Gesù a Touggourt. Nel Sahara algerino. Sui passi di Charles de Foucauld. E poi c’è l’attualità dei martiri e dei santi di queste terre. Da Sant’Agostino fino a Pierre Claverie, vescovo di Orano ucciso nel 1996. E e i suoi 18 compagni. Tra i quali i 7 monaci di Tibhirine, beatificati nel 2018. Sulla “spianata della convivenza” del santuario di Santa Cruz a Orano“.