L’Ascensione ci esorta ad alzare lo sguardo al cielo, per poi rivolgerlo subito alla terra, attuando i compiti che il Signore risorto ci affida”. Con queste parole Papa Francesco spiega il senso della solennità di oggi, nel corso del Regina Coeli in piazza San Pietro. Del resto – prosegue – “la missione affidata da Gesù agli Apostoli è proseguita attraverso i secoli, e prosegue ancora oggi”.
Missione di tutti noi
Il compito di quello che Francesco definisce un “piccolo gruppo di uomini semplici e senza grandi capacità intellettuali”, cioè gli Apostoli, “richiede la collaborazione di tutti noi”. Il Vescovo di Roma ricorda a tal proposito che “ciascuno, infatti, in forza del Battesimo che ha ricevuto, è abilitato per parte sua ad annunciare il Vangelo. E' proprio il Battesimo – aggiunge a braccio – che si spinge ad essere missionari, a portare il Vangelo a tutti”.
Uomini e donne dell'Ascensione
Ecco allora che l'Ascensione al cielo di Gesù, “mentre inaugura una nuova forma di presenza di Gesù in mezzo a noi, ci chiede di avere occhi e cuore per incontrarlo, per servirlo e per testimoniarlo agli altri”. Papa Bergoglio rileva che “si tratta di essere uomini e donne dell’Ascensione, cioè cercatori di Cristo lungo i sentieri del nostro tempo, portando la sua parola di salvezza sino ai confini della terra”. E in questo itinerario – ha aggiunto – “noi incontriamo Cristo stesso nei fratelli, soprattutto nei più poveri, in quelli che soffrono nella propria carne la dura e mortificante esperienza di vecchie e nuove povertà”.
La speranza di raggiungere Gesù e Maria in Cielo
Dobbiamo dunque annunciare la speranza, “perché Gesù ci dà la speranza” e – dice a braccio il Santo Padre – “se n'è andato in Cielo ed ha aperto le porte del Cielo, con la speranza che noi un giorno arriveremo lì“. Ricordando che oggi si celebra anche la Madonna di Fatima, il Pontefice ha chiesto a Maria di tenere “in alto i nostri cuori”, così come ha animato la fede della prima comunità di cristiani.
Le preghiere per l'Indonesia
Al termine del Regina Coeli, il Papa ha rivolto il pensiero agli attentati delle scorse ore in Indonesia: “Sono particolarmente vicino al caro Popolo dell'Indonesia, in modo speciale alle comunità cristiane della città di Surabaya duramente colpite da gravi attacchi contro luoghi di culto. Levo la mia preghiera per tutte le vittime e i loro congiunti. Insieme invochiamo il Dio della pace affinché faccia cessare queste violente azioni e nel cuore di tutti trovino spazio non sentimenti di odio e di violenza ma di riconciliazione e fraternità. Preghiamo in silenzio”. Papa Francesco ha inoltre ricordato che oggi ricorre la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, sul tema “Fake news – ossia notizie false – e giornalismo di pace”. “Saluto tutti gli operatori dei media – ha detto – in particolare i giornalisti che si impegnano a cercare la verità delle notizie, contribuendo a una società giusta e pacifica”.