Cei, ventennale del portale BeWeB che censisce musei, chiese ed istituti ecclesiastici

Logo Interris - PERDONO DI ASSISI, MIGLIAIA DI FEDELI NELLE CHIESE PER CHIEDERE L'INDULGENZA PLENARIA

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Esplora oltre 10 milioni di chiese, beni storico-artistici, archivi, edifici di culto, libri, biblioteche ed istituti culturali ecclesiastici in tutta Italia. Man mano che l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Cei riceve banche dati aggiornate, provvede a sostituire quelle pubblicate fino a quel momento.

Il portale del patrimonio artistico e culturale della Chiesa

Compie venti anni il portale BeWeB della Chiesa italiana che censisce musei, chiese ed istituti sparsi nel Paese. Non le opere, per motivi di sicurezza. Il segretario generale della Cei, monsignor Stefano Russo è intervenuto all’iniziativa per fare il punto sul servizio. “Si tratta di un luogo di sintesi- spiega monsignor Russo-. Coinvolge migliaia di persone che ha alla base un modello ecclesiale. Fondato sulla partecipazione attiva. Sul gioco di squadra. Per questo può essere considerato l’espressione del messaggio contenuto nell’enciclica Fratelli tutti. Frutto di un lavoro di Chiesa che vuole conoscere in profondità sé stessa. Ma è aperta al mondo e alla contemporaneità“.

Mons. Stefano Russo, Segretario Generale della Cei

Acronimo per beni ecclesiastici in web

BeWeB, acronimo per beni ecclesiastici in web, è la vetrina che rende visibile il lavoro di censimento sistematico. Del patrimonio storico e artistico, architettonico, archivistico e librario. Portato avanti dalle diocesi italiane e dagli istituti culturali ecclesiastici sui beni di loro proprietà. E anche il luogo dove facilitare, attraverso approfondimenti tematici, condivisione di risorse e news, la comprensione e la lettura del patrimonio diocesano. Da parte di un pubblico ampio e non di soli specialisti. Il portale intende diventare sempre più l’espressione di una redazione distribuita. Che vede protagoniste le diocesi e tutta la realtà ecclesiale. Onde far emergere, insieme a quelle tradizionali, chiavi di lettura del patrimonio di carattere pastorale, catechetico, liturgico e più in generale teologiche.

Gianluca Franco: