E’ necessario “un approccio accogliente e misericordioso, capace – più che di proporre facili scorciatoie – di impegnarsi nella condivisione del cammino” delle famiglie, anche quando esse attraversano “il fallimento matrimoniale”. Così si conclude la Conferenza episcopale italiana in vista del sinodo straordinario di ottobre, voluto da Papa Francesco per venire incontro alla profonda crisi dell’uomo e della famiglia.
Dopo le prime domande inviate dalla Santa Sede a tutte le diocesi del mondo, il Vaticano ha inoltrato un secondo questionario per approfondire e consultare la “base” cattolica su un’ampia serie di questioni prima dell’assemblea ordinaria che si terrà dal 4 al 25 ottobre. “Nelle risposte al modulo predisposto dalla Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana a tutte le Chiese locali, si sottolinea l’importanza della collaborazione tra sacerdoti e sposi, i candidati al ministero ordinato facciano esperienza reale di pastorale familiare”. Questo è quanto si legge nel comunicato conclusivo del Consiglio permanente della Cei, la cui sessione primaverile si è chiusa mercoledì a Roma.
Dall’incontro è emerso che il tema sinodale affrontato dalle diocesi ha riscontrato un grande entusiasmo riconoscendo in questo campo una realtà pastorale irrinunciabile per la Chiesa e la società. Inoltre, dalle risposte al primo questionario si intravede un contesto culturale segnato sicuramente da “relazioni fragili, conflittuali e di tipo consumistico”, ma si presenta sempre più determinato il “desiderio di famiglia quale fattore di felicità che dà qualità alla vita”. Nel comunicato finale del Consiglio permanente della Cei infine è stato annunciato che sarà Papa Francesco a concludere la prossima Assemblea Generale “offrendo dono della sua parola e della sua disponibilità ai membri della Conferenza episcopale italiana” e che in occasione della vigilia del prossimo Sinodo sarà organizzata una veglia di preghiera in piazza San Pietro.