Stamattina a Catania solidarietà nel nome del Beato Rosario Livatino. Al salone dei vescovi in arcivescovado. Alla presenza dell’arcivescovo di Catania, monsignor Salvatore Gristina. E davanti ad un pubblico in presenza. Nel rispetto delle norme anti-Covid. E’ stata presentata l’iniziativa sociale “Casa di accoglienza Rosario Livatino”. Promossa dalla Fondazione Francesco Ventorino. E sostenuta dall’impegno fattivo dell’arcidiocesi siciliana.
Catania solidale
L’iniziativa si colloca all’interno di una presenza nella Casa circondariale di Piazza Lanza. A partire dal 2009. Di un cospicuo gruppo di volontari. Formalmente costituitisi dal 2020 come espressione della Fondazione Francesco Ventorino. La finalità è quella di offrire una soluzione abitativa a detenuti. Fruitori di misure alternative alla carcerazione. E neo-dimessi. Ovvero ex detenuti che hanno estinto la pena. Nella prospettiva di favorire il recupero e il reinserimento sociale di chi sta scontando una pena. O l’ha già estinta. E si trova senza fissa dimora.
Diritti fondamentali
All’incontro sono intervenuti Sebastiano Ardita. Componente del Consiglio superiore della magistratura. Giovanni Fiandaca. Garante regionale siciliano per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti. E per il loro reinserimento sociale. Alfio Pennisi. Della Fondazione Francesco Ventorino. Elisabetta Zito. Direttore della Casa circondariale di Piazza Lanza a Catania. A moderare l’incontro è stato Marco Pappalardo, scrittore e giornalista.