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Caritas Internationalis entra nel Dicastero dello Sviluppo umano

Dopo 68 anni via libera in Vaticano alla riforma della Confederazione degli organismi caritativi. Un decreto generale del cardinale Pietro Parolin, approvato dal Papa, stabilisce che il Dicastero per lo Sviluppo Umano diventa competente per Caritas Internationalis. Il ministero degli ā€œaffari socialiā€ della Santa Sede sovraintenderĆ  alla Caritas Internationalis ā€œper l'intero ambito della sua attivitĆ  istituzionaleā€, ā€œfatte salve le competenze degli altri enti della Curia Romana e dello Stato della CittĆ  del Vaticanoā€. Il documento del segretario di Stato ha forza di legge ed ĆØ stato approvato ā€œin forma specificaā€ dal Papa il 20 maggio. Il decreto odierno aggiorna quello del 2 maggio 2012 che affidava la competenza su Caritas Internationalis (il cui presidente ĆØ il cardinale Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, e il segretario generale ĆØ lā€™indiano Aloysius John) al dicastero vaticano ā€œCor Unumā€, assorbito con la riforma della Curia romana da quello per il Servizio allo Sviluppo umano integrale. La settimana scorsa Caritas internationalis ha celebrato la propria assemblea generale che questā€™anno ha raggiunto un record di partecipanti: 450 persone provenienti dalla rete di 164 organizzazioni nazionali.

Un focus speciale ĆØ stato dedicato ai giovani e alle donne

La giovane direttrice di Caritas Somalia, Maria JosĆ© Alexander ha esortato a ā€œportare la presenza femminile e giovanile in uno spazio di leadershipā€. E ha aggiunto: ā€œLa mia generazione ha come caratteristica la passione del servizio, vuole farne la propria professione. Stiamo creando soluzioni innovative soprattutto in campo ambientale ed ĆØ importante che le altre generazioni lo riconoscano e noi possiamo imparare dai non-giovani. ƈ un momento storico. Bisogna includere donne e giovani, anche per la loro concretezza e la capacitĆ  di adattarsi ai nuovi contestiā€. Francesco, nella messa di apertura dellā€™assemblea generale, ha invitato a dire no alla ā€œtentazione dellā€™efficientismo, del pensare che la Chiesa va bene se ha tutto sotto controllo, se vive senza scossoni, con lā€™agenda sempre in ordineā€, alla ā€œtentazione della casisticaā€. ā€œGesĆ¹ non vuole che la Chiesa sia un modellino perfetto, che si compiace della propria organizzazione ed ĆØ capace di difendere il proprio buon nomeā€, ha evidenziato Francesco. ā€œNon si puĆ² fare un discorso adeguato sullā€™umanitĆ  Ā senza il riconoscimento della dignitĆ  delle donne e del ruolo dei giovani nella vita della Chiesa e nella cura della nostra casa comune, vista la situazione dā€™emergenza a livello ambientaleā€, ha sottolineato il cardinale Tagle. ā€œSolo in Cina, Arabia Saudita e nel Golfo non ci sono Caritas ā€“ ha spiegato il segretario uscente Michel Roy ā€“ ma abbiamo un prete diocesano in rappresentanza della Cina e uno da Abu Dhabiā€. Tema di questa assemblea ĆØ stato ā€œUna sola famiglia umana, una sola casa comuneā€, perchĆ© ā€œoggi la sfida maggiore ĆØ sopravvivenza della nostra umanitĆ  e dobbiamo cambiare il modello di sviluppoā€. E, ha precisato Roy, ā€œsul campo noi giĆ  lo facciamo ma non ci sono ripercussioni nella politicaā€. A quattro anni dallā€™enciclica ā€œLaudato si'ā€ lā€™accento ĆØ stato messo sui poveri e sul tema ecologico. Per i prossimi 4 anni ĆØ stato delineato un quadro strategico con 17 obiettivi: ā€œDobbiamo impegnarci a lavorare sempre di piĆ¹ insieme perchĆ© le sfide sono enormiā€, ha precisato Roy.

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