Il cardinale argentino Eduardo Francisco Pironio sarà presto beato. Nel 1984 fu nominato, da Giovanni Paolo II, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, dove collaborò all’ideazione delle Giornate mondiali della gioventù. Chi lo ha conosciuto – come Papa Francesco – lo ha definito un uomo di un’umiltà fuori dal comune. Il legame con il Pontefice nacque negli anni in cui Pironio era vescovo ausiliare di La Plata e Bergoglio provinciale dei Gesuiti.
Sarà beato il cardinale argentino Pironio, amico di Bergoglio
Sarà beato il cardinale argentino Eduardo Francisco Pironio: papa Francesco – che lo conosceva bene – ha autorizzato stamane il dicastero per le Cause dei santi, nell’udienza concessa al cardinale prefetto Marcello Semeraro, a promulgare il decreto che riconosce il miracolo attribuito all’intercessione del già venerabile servo di Dio, nato a Nueve de Julio (Argentina) il 3 dicembre 1920 e morto a Roma il 5 febbraio 1998. Era l’ultimo tassello mancante prima della beatificazione: lo stesso papa Francesco aveva infatti firmato il 18 febbraio 2022 il decreto delle “virtù eroiche” del card. Pironio.
Eduardo Francisco Pironio fu eletto vescovo ausiliare di La Plata nel 1964 e vescovo di Mar del Plata nel 1972. Dal 1968 al 1975 fu dapprima segretario generale e poi presidente del Consiglio Episcopale Latinoamericano (Celam). Nel 1974 fu invitato da Papa Paolo VI a predicare gli esercizi spirituali alla Curia Romana. Chiamato a Roma da Paolo VI, come prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, fu creato cardinale nel 1976. Nel 1984 fu nominato, da Giovanni Paolo II, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, dove collaborò all’ideazione delle Giornate mondiali della gioventù. Da tempo malato di un tumore osseo, morì nella Città del Vaticano all’età di 77 anni. Fu sepolto nel santuario di Nostra Signora di Luján, in Argentina.
Chi lo ha conosciuto lo ha definito un uomo di un’umiltà fuori dal comune. Che quando andava a lavorare in Vaticano stringeva la mano a tutti e non negava mai aiuti e sorrisi ai poveri che si avvicinavano. Per ben due volte Pironio sfiorò, in conclave, l’elezione come pontefice.
Con papa Francesco (i due sono separati da 16 anni, Pironio era del 1920, Francesco è del 1936) traspare una comune spiritualità e impostazione pastorale. E non solo. Il legame nacque negli anni in cui Pironio era vescovo ausiliare di La Plata e Bergoglio provinciale dei Gesuiti. Nel 2002, ad esempio, il cardinal Bergoglio – nell’omelia della messa celebrata nel corso di un seminario di studi dedicato al cardinal Pironio, a Buenos Aires nell’Università Cattolica argentina, di cui il futuro beato fu tra i fondatori e i primi docenti – disse di lui: “Quando donava, donava tutto se stesso, non donava mai senza donarsi. Ci metteva sempre il cuore in tutto ciò che dava. Quando doveva dare qualcosa, un consiglio, o altro, lo faceva con tutto il cuore. Gli piaceva parlare della povertà, e questa era una dimensione del suo vivere la povertà: donarsi, spogliarsi”.
Gli altri decreti promulgati
Gli altri tre decreti promulgati oggi dal dicastero per le Cause dei Santi riguardano: le virtù eroiche del Servo di Dio Giuseppe Marrazzo, sacerdote professo della Congregazione dei Rogazionisti del Cuore di Gesù, nato il 5 maggio 1917 a San Vito dei Normanni (Brindisi) e morto il 30 novembre 1992 a Messina; le virtù eroiche della Serva di Dio Eliswa della Beata Vergine Maria (al secolo, Eliswa Vakayil), fondatrice della Congregazione del Terz’Ordine delle Carmelitane Scalze, ora Suore Carmelitane Teresiane, nata il 15 ottobre 1831 a Ochanthuruth (India) e morta il 18 luglio 1913 a Varapuzha (India); le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Francesca Foresti (al secolo, Eleonora), fondatrice della Congregazione delle Suore Francescane Adoratrici, nata il 17 febbraio 1898 a Bologna e morta il 12 novembre 1953 a Ozzano Emilia. Anche per loro, prima della beatificazione sarà necessario il riconoscimento di un miracolo.
Fonte: Ansa