“Basta sangue per le nostre strade e in tante case, basta violenza, basta dolore, lutto, basta morti innocenti, basta naufraghi e cadaveri di quanti cercano, coraggiosamente ma troppo spesso tragicamente, libertà, pane e futuro”. Questo l’appello dell’arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe, nell’affollatissimo duomo dove si è rinnovato sabato il miracolo di San Gennaro. Nell’omelia, Il porporato si è ricollegato agli ultimi episodi legati allo scontro tra i clan della camorra nei quartieri napoletani che hanno portato alla morte del 17enne Gennaro Cesarano, del 67enne Pasquale Ceraso e del 26enne Andrea Saraiello, freddato con colpi di pistola solo sabato scorso.
“A Napoli – ha osservato Sepe – è tuttora presente la più crudele di tutte le seti, ossia la sete del necessario”, che “porta taluni a cercare fonti avvelenate come la violenza e la turpe offerta di un reddito facile”. “La sete del necessario è una sete maligna – ha detto ancora – che arriva a contrabbandare per normali alcuni comportamenti deprecabili”, ma “la delinquenza e la violenza non prevarranno, le molte seti non fanno di Napoli un deserto” ha assicurato.
Sul tema dei miranti, il cardinale ha osservato come “ci stiamo abituando tristemente alle immagini dei telegiornali, alle foto e agli articoli dei giornali, alle centinaia di persone che muoiono ogni giorno nelle traversate verso la vita”. “Dobbiamo constatare che stanno prendendo corpo l’indifferenza e il cinismo di tanti. Ma non possiamo restare inerti – ha concluso – abbiamo il dovere di assumerci le nostre responsabilità”.