Il Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, ha vissuto un Natale speciale, visitando la comunitĆ cristiana dell'Iraq. Qui ha celebrato anche la messa di mezzanotte, la prima dopo la liberazione di queste terre dai terroristi dell'Isis. La visita si era conclusa con l'incontro con i cristiani di Ninive. Nel corso del viaggio ufficiale, il Segretario di Stato era stato salutato anche dai rappresentanti governativi.
Non ci sarĆ un viaggio papale
Nonostante il felice esito della missione, in un'intervista rilasciata oggi a Tv2000 – la tv dei Vescovi – il Cardinale Parolin ha detto che non ci sono le condizioni per una visita papale in Iraq.Ā “Per un viaggio del Papa in Iraq – ha detto il porporato – ci devono essere quel minimo di condizioni che permettano al viaggio stesso di realizzarsi ma che attualmente non esistono”. Il Segretario di Stato ha commentato: “Certo cāĆØ una grandissima attesa da parte di tutti;Ā autoritĆ , alcuni musulmani che ho avuto occasione di incontrare e soprattutto comunitĆ cristiane che sentono il bisogno di avere il Papa per essere confermati nella fede e incoraggiati nella loro situazione. Mi permetto di esprimere la speranza che queste condizioni possano realizzarsi e che il Papa possa andare al piĆ¹ presto anche in Iraq“.
Problema terrorismo
Nel Paese mediorientale, purtroppo, non ĆØ stato del tutto risolto il problema del terrorismo: “Dal mio viaggio in Iraq – ha osservato il Cardinale –Ā lāimpressione che ho avuto e che mi ĆØ stata confermata da autorevoli interlocutori ĆØ che ancora sono presenti le radici di questo fenomeno. Richiamare continuamente questi temi serve veramente a sensibilizzare lāopinione pubblica e le coscienze per superare il fenomeno che non ĆØ solo un superamento di tipo militare”. “Certamente – ha proseguito nella sua risposta – il tema della sicurezza ĆØ molto importante ma il fondamentalismo e il radicalismo che si manifestano nelle forme estreme del terrorismo hanno bisogno anche di un'educazione al rispetto reciproco e alla fraternitĆ “. Parolin ha chiesto, poi, che da parte di tutte leĀ “autoritĆ religiose ci sia una condanna totale di questi fenomeni. Non ci si puĆ² appellare a Dio, come ha detto il Papa tante volte, per andare contro gli esseri umani per distruggerli e violentarli”.
No ai fondamentalismi
Il numero due del Vaticano ha confermato che da parte di Francesco c'ĆØ un'attenzione speciale per quella specifica area: “Lāattenzione del Papa verso il mondo arabo ā ha detto il Cardinale – ĆØ dovuta alle difficoltĆ che oggi si riscontrano nelle relazioni tra Cristianesimo e Islam, con le derive tragiche del terrorismo e del fondamentalismo religioso. Di fronte a questa situazione il Papa fin dallāinizio del suo pontificato ha cercato di promuovere lāincontro. Papa Francesco si caratterizza infatti per questa volontĆ di promuovere lāincontro contro ogni indifferenza. Questo ĆØ il senso della sua attenzione che si manifesta questo anno attraverso i viaggi nel mondo arabo. Come ha detto il Papa le nostre differenze non diventino mai occasione di tensione, scontro o contrapposizione ma diventino invece la possibilitĆ di collaborare insieme e arricchirci reciprocamente”.