Il 7 dicembre sarà la domenica delle “ catene spezzate ”. Questo è il titolo della liturgia che il Gruppo di lavoro sulle carceri della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) propone alle chiese membro per la seconda domenica di Avvento. “Era da tempo che pensavamo di dedicare una domenica al tema del mondo carcerario e dei suoi problemi – ha spiegato il pastore Francesco Sciotto, coordinatore del gruppo di lavoro della FCEI – La scelta del 7 dicembre è dipesa dal fatto che in quella data le chiese metodiste e valdesi osservano la Domenica della diaconia, quest’anno dedicata al sostegno della ‘Casa del melograno’ di Firenze, una struttura di accoglienza per detenuti a fine pena o ex detenuti. Abbiamo così pensato di estendere a tutte le chiese della FCEI la proposta di una domenica delle catene spezzate”.
Il testo della liturgia è pensato per “riflettere e pregare sul tema della prigione: su chi vive in carcere, chi ci lavora; sui volontari, i pastori, i ministri che vi predicano. Su chi vi si trova perché perseguitato e su chi sconta una pena. “Il passo biblico suggerito per la predicazione – ha aggiunto Sciotto – è quello della guarigione dell’indemoniato di Gerasa. Non si tratta di un testo che parla direttamente delle carceri ma affronta il tema di una prigionia che muta radicalmente nell’incontro con Gesù. Il riferimento ai ceppi, alla violenza, all’autolesionismo, ma anche la differenza del popolo nei confronti di Gesù e dell’ex indemoniato, costituiscono delle tracce di riflessione per parlare del carcere e del suo rapporto con la società e le chiese”, ha concluso Sciotto.