Il cammino della Chiesa sinodale arriva in Australia

Sessioni formative, workshop, momenti di preghiera e condivisione, intrattenimento artistico hanno popolato tre giornate cui hanno preso parte oltre 300 persone da tutto il Paese, alcune di loro collegate virtualmente

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Il percorso sinodale della Chiesa in uscita. Si è conclusa la conferenza “One Heart Many Voices” organizzata dalla Direzione Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) australiane, conosciuta come Catholic Mission. Sessioni formative, workshop, momenti di preghiera e condivisione, intrattenimento artistico hanno popolato queste tre giornate cui hanno preso parte oltre 300 persone da tutto il Paese, alcune di loro collegate virtualmente. Priorità di questo incontro che avviene ogni due anni è quella di offrire contenuti ed esperienze che possano rafforzare lo spirito missionario mettendo al centro temi e sfide in cui la Chiesa è impegnata, riferisce l’agenzia missionaria Fides. Sinodo

Percorso sinodale

Verità, sinodalità e riconciliazione le parole-chiave di questo convegno che nella prima giornata ha proposto il tema dell’inclusione e della diversità declinato a partire da una esibizione artistica realizzata dalla Sydney Catholic Schools Arts HQ Performance Ensemble e ideata appositamente per l’evento per arrivare alla celebrazione in collaborazione con il ministero cattolico aborigeno di Sydney. Tra i relatori della prima giornata il vescovo Shane Mackinlay, vice presidente del quinto Concilio plenario della Chiesa cattolica australiana. La seconda giornata che ha toccato i temi del dialogo interreligioso, la conversione ecologica e il coinvolgimento dei giovani nella chiesa è stata aperta da Chiara Porro, ambasciatore d’Australia presso la Santa Sede, che ha sottolineato l’importanza del fare rete, della cura e l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità. Nella giornata finale i partecipanti hanno avuto uno spazio di riflessione e confronto sui tanti spunti e temi affrontati nelle due giornate precedenti ed hanno condiviso le proprie personali esperienze di missione e ciò che hanno ricevuto dall’iniziativa e quello che s’impegnano a fare una volta tornati nelle loro comunità.